Pogačar sul Grand Colombier: batte gli avversari e se stesso. Nel finale... Vola

Giovanni Bettini
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Pogačar sul Grand Colombier: batte gli avversari e se stesso. Nel finale... Vola

Giovanni Bettini
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Tour de France 2023. 13° tappa a Michal Kwiatkowski (Ineos Grenadiers) che grazie ad una fuga da lontano conquista la sua seconda vittoria di tappa alla Grande Boucle a distanza di 1030 giorni dal primo successo.

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Foto: Ineos Grenadiers

Il 33enne polacco, Campione del Mondo nel 2014 a Ponferrada, è l'eroe di giornata in un 14 luglio di festa nazionale in Francia (presa della Bastiglia).

A far impressione però sono i numeri di Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) sul Grand Colombier, unico GPM di giornata (Hors Catégorie).

tappa 13Una salita di 17,4 km con pendenza media del 7,1%, massima del 12% che coincide con il terzo arrivo in salita di questa Grande Boucle dopo Cauterets-Cambasque e Puy de Dôme.

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Grand Colombier che per la seconda volta nella storia coincide con l'arrivo di tappa. La prima volta nel 2020.

Era la 15° tappa di un Tour de France a settembre causa pandemia. Una frazione più lunga (174,5 km) e dura rispetto a quella di questa edizione caratterizzata da due GPM-antipasto di 1° categoria prima dell'ascesa finale.

Vinse (manco a dirlo) Tadej Pogačar.
Nel 2023 il campione sloveno non porta a casa lo scalpo, ma a suo modo vince. Anzi stravince...

Pogačar sul Grand Colombier

Foto: © A.S.O. / Pauline Ballet

Pogačar sul Grand Colombier batte... Pogačar

Michal Kwiatkowski ha conquistato la tappa percorrendo l'ascesa finale a 22,1 km/h di media secondo i dati ufficiali rilevati dall'organizzazione del Tour.

Il segmento Strava di riferimento è leggermente più clemente e prende in considerazione una tratto di salita pari a 16,4 km con pendenza media del 7%.

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Kwiatkowski non ha paura degli avversari né tantomento dei performance manager e su Strava pubblica tutto, potenza inclusa, al punto da rivelare numeri di tutto rispetto soprattutto se pensiamo ad una prima ora di corsa ad oltre 52 km/h di media...

La Velocità Ascensionale Media (VAM) è di tutto rispetto (1.544 m/h) che messa sulla bilancia assieme al lavoro da gregario svolto dal corridore polacco ed alle caratteristiche tecniche rendono meglio il peso specifico dell'impresa.

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Foto: © A.S.O. / Pauline Ballet

Senza contare che Kwiatkowski ha dovuto gestire le energie nella parte iniziale per cercare di andare fino in fondo e contenere una prevedibile battaglia finale tra gli uomini di classifica.

Grand Colobier Pogacar 20.28.16

50'' il vantaggio al traguardo su Pogačar che invece ha percorso la salita in un'altra dimensione: protetto dalla squadra ed in pieno controllo.

Qui sotto la progressione del distacco.

La velocità media ufficiale dello sloveno sul Grand Colombier è pari a 23,5 km/h con un tempo di percorrenza di 43’51’’ secondo i dati ufficiali del Tour.
Il che equivale ad una VAM di 1.704 m/h.

Qui sotto i dati Strava registrati sul medesimo segmento di Kwiatkowski.

Grand Colobier Pogacar 20.38.53

Dati che però non mettono nel borsino la sfiammata finale del fuoriclasse sloveno che negli ultimi 500 metri ha messo a segno uno scatto con progressione a seguire da cannibale. Velocità massima: 36,5 km/h.

Un gesto atletico che ha permesso a Pogačar di rosicchiare 8'' secondi (inclusi i 4'' di abbuono) sulla Maglia Gialla Jonas Vingegaard (Jumbo Visma).

48'18'' il tempo fatto registrare nel 2019 al Tour de l'Ain da Thibaut Pinot.
49' netti il tempo di Primož Roglič fatto registrare nel 2020 sempre al Tour de l'Ain.

Il dato più impressionante è che Pogačar sul Grand Colombier nel 2023 ha staccato se stesso (formato 2020) di ben 1'46''...

Pogačar sul Grand Colombier

Foto: © A.S.O. / Pauline Ballet

Per maggiori informazioni: letour.fr/en

Foto in apertura: Sprint Cycling Agency

Qui sotto tutti i dettagli delle grandi salite di questa edizione.

Le 10 salite che decideranno il Tour de France 2023: dettagli e altimetrie

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Sull'autore
Giovanni Bettini

"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.

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