Il rapporto peso/potenza nel ciclismo: perché è importante andare oltre i watt...
Nicola Checcarelli
Il rapporto peso/potenza nel ciclismo: perché è importante andare oltre i watt...
Nicola Checcarelli
I concetti di potenza e rapporto peso/potenza nel ciclismo sono strettamente collegati tra loro, ma necessitano di qualche approfondimento.
Negli ultimi anni sempre più persone hanno preso dimestichezza con l’allenamento con i watt e con i termini tecnici ad esso correlati.
Sempre più spesso, grazie alla disponibilità dei professionisti, abbiamo la possibilità di analizzare i dati di potenza dei vincitori delle classiche e delle corse a tappe più importanti del calendario e ci esaltiamo per valori assoluti “stratosferici”.
A lasciare a bocca aperta, quasi sempre, sono i numeri di atleti potenti come Van der Poel e Van Aert, oppure dei velocisti durante uno sprint.
Wattaggi incredibili, che identificano atleti straordinari, ma che spesso non vengono valutati tenendo in considerazione il rapporto peso/potenza.
Ci spieghiamo meglio.
I dati assoluti di atleti così potenti e “pesanti” sono più eclatanti di quelli di scalatori o atleti leggerini (come Bernal, Nibali o Pidcock, ad esempio), che mai potranno esprimere quei valori di potenza.
Il dato da prendere come riferimento, anche se fa un po’ meno scalpore e risulta meno virale sui social, è quello relativo ai watt al chilo, cioè al rapporto peso/potenza.
Questa considerazione ci è venuta in mente analizzando i dati della Sanremo, specie quelli del Poggio, dove ci è saltata all’occhio la differenza di watt tra Van der Poel e Pidcock.
I due hanno affrontato il Poggio praticamente con lo stesso tempo, a circa 6,6 w/kg, ma in termini assoluti Van der Poel ha avuto bisogno di 490 watt medi, Pidcock di 377 (foto sotto).
Il dato di Pidcock fa meno scalpore, ma è straordinario quanto quello di Van der Poel, se pensiamo che l’olandese pesa circa 74,5 kg, il giovane inglese “solo” 57 kg.
Quando leggiamo i dati relativi ai watt, dunque, non dimentichiamo mai di metterli in relazione con il peso.
La correlazione tra potenza e rapporto peso/potenza nel ciclismo apre le porte ad un’altra considerazione, ovvero la differenza tra uno scalatore e un passista/veloce.
Il primo non è predisposto per esprimere wattaggi elevatissimi per periodi brevi di tempo, ma può sostenere potenze molto alte per lungo tempo.
Il secondo è capace di esprimere potenze straordinarie nel breve periodo, ma è dotato di meno resistenza.
Il primo è più adatto alle corse a tappe, il secondo alle Classiche di un giorno o alle crono.
Nelle gare a tappe, soprattutto nelle frazioni in salita, un corridore pesante dovrà esprimere più watt rispetto ad uno molto leggero e questo richiederà un maggiore dispendio energetico, che alla lunga si farà sentire.
Nelle Classiche, dove c’è tanta pianura, le salite sono brevi e si fa molta velocità (ad eccezione di San Sebastian e Lombardia), le parti si invertono perché lo scalatore non ha più dalla sua parte il vantaggio del peso e si troverà per lungo tempo a lavorare a potenze assolute per lui massimali, anche quando pedala a ruota.
I concetti espressi sopra, in realtà, sono molto semplificati e meriterebbero una trattazione più specifica e approfondita, che magari realizzeremo in un articolo dedicato.
Qui sotto, intanto, riportiamo proprio l’analisi dei dati della Sanremo, che ci ha ispirato questo articolo:
Milano-Sanremo 2021: i dati di Cipressa, Poggio e chilometri finali
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.