Quanto è bello finirsi?
Se state leggendo questo articolo, molto probabilmente siete d'accordo con me.
Oppure non lo siete per niente e magari vi state facendo una risata. Ma poco importa...
Perché voglio parlare di quanto è bello finirsi?
Beh, perché chi pratica il ciclismo, la Mtb e tutti gli sport di resistenza è un po' masochista e cercare di superare i propri limiti è spesso l'obiettivo principale.
Stavolta non vogliamo dare consigli o cose simili, vogliamo soltanto esporre un nostro pensiero e condividerlo con voi.
Vamos!
Agonismo
È bello finirsi in gara, per arrivare sul traguardo con la consapevolezza di aver dato tutto.
Perché spesso questa consapevolezza conta più di un risultato o di una vittoria.
D'altronde, l'agonista è colui che lotta contro gli avversari, ma soprattutto contro sé stesso, portando al limite il proprio corpo, rendendolo pian piano più forte e resistente alla fatica.
Certo, se ogni tanto ci scappa un bel risultato è pure meglio...
Preparazione
È bello finirsi in allenamento, a suon di ripetute, cercando PR e KOM su Strava, o semplicemente tirandosi il collo con i propri compagni di allenamento.
Quelle giornata in cui torni a casa finito come un calzino, ma anche felice come un bambino.
E seduto, con una Coca Cola ghiacciata in mano e con il sudore che cola ovunque, guardi i dati del Garmin con una certa soddisfazione.
Dai, non mentite: lo fate anche voi!
Benessere
È bello finirsi anche soltanto per star bene con sé stessi e con il proprio fisico.
Ne abbiamo parlato più volte: è una questione di endorfine, dei neurotrasmettitori prodotti dal nostro cervello durante l'attività fisica, che provocano benessere ed euforia anche nelle ore successive.
Okay, non c'è bisogno di finirsi per innescare questo meccanismo, ma quando si va a tutta entra in ballo anche l'adrenalina, che offre un altro “boost” importante.
Endorfine e adrenalina: un mix esplosivo che crea dipendenza e che ci fa divertire.
Che spettacolo!
In fine dei conti...
Biker, stradista, master, elite, cicloamatore, endurista, downhiller, gravel rider...
La bici che avete sotto il sedere, il livello atletico, il livello tecnico e il modo di intendere lo sport sono solo delle sfumature, perché portare al limite il proprio corpo e la propria forza mentale è l'obiettivo primario di tutti noi. Lo facciamo tutti, anche inconsciamente...
Per andare più forte, per star bene o semplicemente per raccontare orgogliosamente quelle giornate epiche che rimarranno per sempre nella nostra mente. E che ci fanno stare maledettamente bene.
Perché finirsi è bello, anzi bellissimo!
QUI le altre storie pubblicate su BiciDaStrada.it.
QUI gli articoli sull'allenamento.
La dipendenza da bici. Cosa succede al cervello quando si pedala
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Sull'autore
Daniele Concordia
Ciao, sono Daniele Concordia, biker di nascita ma occasionalmente anche stradista. Corro in Mtb da molti anni, ma ho corso anche su strada da Juniores e U23. Scrivo prevalentemente su MtbCult.it, ma qui sotto troverete anche i miei articoli su BiciDaStrada.it. Qui tutti i miei articoli pubblicati su MtbCult: https://www.bicidastrada.it/chi-siamo/daniele-concordia/