Quarta tappa del Tour of Britain: 3 minuti di sforzo pazzesco per Van Aert, Alaphilippe e Woods
Nicola Checcarelli
Quarta tappa del Tour of Britain: 3 minuti di sforzo pazzesco per Van Aert, Alaphilippe e Woods
Nicola Checcarelli
La quarta tappa del Tour of Britain ci ha regalato un arrivo super spettacolare, in cui Van Aert, Alaphilippe e Woods se le sono date di santa ragione, finendo stremati dopo il traguardo posto sull’arcigno strappo di Great Orme.
Se ve lo siete perso, vi consigliamo di dare un’occhiata al video qui sotto, perché ne vale davvero la pena…
Un antipasto del mondiale?
Magari ci saranno anche altri contendenti, ma questi tre atleti saranno sicuramente protagonisti.
I DATI
La salita finale di Great Orme nella sua interezza misura 1,9 km, con una pendenza media del 9,8%, ma lo sforzo più estremo è stato profuso nei primi 900 metri (quelli più duri, con una pendenza del 13,8%), in cui prima Woods e poi Alaphilippe hanno cercato di staccare Van Aert (e per poco non ci riuscivano).
Woods ha superato questi primi 900 metri in 2:55” a 495 watt medi (con un picco a 750 watt per rispondere all’ultimo scatto di Alaphilippe), ovvero esprimendo quasi 8 watt/kg per 3 minuti.
Sul totale della salita, percorsa in 5 minuti, Woods ha fatto registrare 7 watt/kg, con una velocità media di 22,1 km/h.
Prendendo come riferimento lo stesso wattaggio al chilo, un corridore come Van Aert, che pesa oltre 10 kg in più di Woods (63 kg contro 74 kg, circa), per non perdere le ruote nei primi 900 metri ha dovuto esprimere quasi 600 watt medi per 3 minuti!
Il tutto, dopo oltre 200 km di gara con 2.500 metri di dislivello.
Il belga è stato bravo a tenere duro sul tratto più ripido, per poi far valere la sua maggiore potenza dove le pendenze sono diventate meno estreme.
La capacità di sostenere un tipo di sforzo di questo genere, ovvero con wattaggi elevatissimi per un periodo di tempo relativamente breve (diciamo sotto i 5 minuti), è la caratteristica che differenzia i corridori da classiche da quelli da corse a tappe.
Al Giro e al Tour abbiamo visto gli scalatori esprimere oltre 6 watt/kg su salite superiori ai 30 minuti, ma quasi nessuno di loro sarebbe riuscito a reggere una sparata di 3 minuti così intensa (ad eccezione, forse, di Roglic e Pogacar, che hanno dimostrato una completezza che poche volte si è vista nel ciclismo moderno).
L’ERRORE DI ALAPHILIPPE
Fino ad ora abbiamo parlato di numeri, ma l’arrivo della quarta tappa del Tour of Britain ci ha mostrato anche uno spunto tecnico interessante.
Ai più attenti, infatti, non sarà sfuggito che Van Aert ha disputato la volata con le mani in presa bassa, mentre Alaphilippe ha lanciato lo sprint in presa alta.
E’ vero che l’arrivo era in salita, ma si tratta di un errore tecnico grave, che probabilmente al francese è costato il successo.
Lo sprint, infatti, è stato disputato a circa 40 km/h e a quella velocità l’aerodinamica conta e non poco. Senza considerare che le mani in presa bassa aiutano anche nella dinamica della pedalata quando lo sforzo è massimo.
Per maggiori informazioni sul Tour of Britain: tourofbritain.co.uk
Se vi interessano i numeri, qui sotto trovate gli impressionanti dati di Van der Poel alla Strade Bianche 2021:
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.