Roglic quasi come Pogačar.
Non è una provocazione, ma quanto emerge analizzando i dati espressi dallo sloveno lungo il Puerto de Ancares, salita finale della 13a tappa de La Vuelta 2014, vinta da Woods al termine di una lunga fuga.
Roglic si è presentato all’inizio della corsa a tappe spagnola un po’ in sordina, reduce dalla caduta del Tour de France. Nel corso dei giorni ha mostrato una condizione crescente, ma ieri sul Puerto de Ancares ha trovato una giornata di grazia, staccando tutti gli avversari diretti in modo netto. Analizzando i dati si può notare che non sono Mas, Kuss e gli altri ad essere andati più piano, ma Roglic ad aver trovato una giornata di grazia.
Roglic quasi come Pogačar: i dati del Puerto de Ancares
La Lugo-Puerto de Ancares era una tappa impegnativa, con 3 Gpm prima dell’ascesa finale. I big della classifica, però, non si sono dati grande battaglia nelle fasi iniziali, lasciando ampio spazio alla fuga di giornata. Questo ovviamente ha permesso di risparmiare energie e dare il massimo nei chilometri finali.
Il Puerto de Ancares misura 7,5 km con una pendenza del 9,5%, ma i primi 2 km sono molto facile.
Gli ultimi 5,5 km, invece, sono durissimi, con pendenza media superiore all’11%. Condizioni ideali per le caratteristiche di Roglic, che si esalta su salite di media lunghezza e con pendenze importanti.
L’andatura non forsennata delle prima parte di gara e le caratteristiche della salita hanno creato una situazione ideale per esprimere valori elevati in termini di watt e VAM, ma detto questo, quella sul Puerto de Ancares rimane una delle prestazioni migliori della carriera di Roglic.
Per calcolare i numeri di Roglic sul Puerto de Ancares, visto che lo sloveno non scarica dati su Strava, abbiamo fatto riferimento alle prestazioni di Kuss e Sivakov, che hanno attacco la salita finale insieme a Roglic e sono giunti sul traguardo rispettivamente a 1:07 e 1:37 dallo sloveno.
Partiamo analizzando il tratto più duro della salita: 5,5 km all’11,2%.
Kuss ha impiegato 19:55, con una VAM di 1.875 m/h. Ciò significa che Roglic l’ha affrontata a circa 1.985 m/h di VAM, un valore eccezionale per una salita di quasi 20’, anche se “aiutato” dalla pendenza notevole.
Se analizziamo la salita nella sua interezza, cioè 7,5 km al 9% di media, la VAM scende, si fa per dire, a 1.820 m/h.
Per fare una stima dei watt, invece, abbiamo preso come riferimento la prestazione di Sivakov, che è arrivato a 1:37 dallo sloveno ed ha affrontato l'intera salita in 23:34 a circa 6,3 w/kg. Questo ci permette di stimare che Roglic sia salito per 22 minuti a circa 6,8-6,9 w/kg, con una velocità media superiore ai 20 km/h. Secondo Lanternerouge.com la normalizzazione del dato al livello del mare porterebbe ad un valore addirittura superiore ai 7 w/kg.
Si tratta di VAM e rapporto peso/potenza in linea con alcune delle migliori prestazioni di Pogačar. I valori sono simili anche alla prestazione monstre di Tadej a Plateau de Beille al Tour 2024, ma con una differenza sostanziale: Plateau de Beille ha una lunghezza quasi doppia rispetto al Puerto de Ancares. Ecco perché il titolo recita Roglic QUASI come Pogačar e non Roglic come Pogačar. Va ricordato, però, che la prestazione di Tadej a Plateau de Beille può essere considerata una delle migliori, se non la migliore, di tutti i tempi...
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.