Sembra proprio che Peter Sagan correrà la Roubaix con il gruppo meccanico, anziché il Dura Ace elettronico utilizzato di consueto.
Secondo quanto riportato da CyclingTips.com, il campione slovacco per l’edizione 2021 dell'Inferno del Nord utilizzerà una Specialized Roubaix equipaggiata con Shimano Dura Ace 9120, ovvero in versione disco, ma non elettronico.
Se ben ricordate Sagan utilizzò un gruppo meccanico (in quell’occasione in versione rim brake) anche per la vittoriosa edizione 2018 e anche Fabian Cancellara era solito fare la medesima scelta per affrontare il pavé della Roubaix.
Quelli, però, erano altri tempi.
Oggi la direzione intrapresa dai colossi della componentistica è quella di spingere forte sui gruppi elettronici (addirittura in versione wireless), anche per i prodotti di media gamma e quindi un po' più accessibili in termini di prezzo, come lo Sram Rival AXS.
I nuovi Shimano Ultegra e Dura Ace a 12v, tanto per fare un esempio, saranno esclusivamente Di2.
Per questo, vedere Peter Sagan alla Parigi-Roubaix con gruppo meccanico desta molta curiosità.
Perché questa scelta in controtendenza?
Non lo possiamo sapere con certezza, ma abbiamo fatto qualche ipotesi.
LEVA PIU' GRANDE E IMPUGNATURA PIU' SICURA
I comandi del gruppo Dura Ace Disc meccanico sono molto più grandi rispetto alla versione elettronica. Da un punto di vista estetico sono meno gradevoli, ma possono garantire un'impugnatura più salda, soprattutto in condizioni estreme o, come previsto dal meteo, in caso di pioggia.
Non è un caso che l'ergonomia dei nuovi comandi Dura Ace sia stata rivista e che ora i coprileva abbiano dimensioni più generose.
Molti tratti di pavé vengono affrontati con le mani sulla barra centrale del manubrio, ma quando si percorrono segmenti in cui può servire cambiare rapporto, le mani vanno necessariamente portate sulle leve e quelle del Dura Ace meccanico permettono di avere un appoggio e una presa maggiore.
A migliorare, oltre al comfort, è soprattutto la sicurezza, poiché si riduce drasticamente il rischio che le mani possano scivolare.
PIU' DIFFICILE SBAGLIARE LA CAMBIATA
Quando si percorre il pavé a fortissime velocità azionare i pulsanti dello Shimano Di2 a 11 velocità (i nuovi Dura Ace della serie R9200 in ambito professionistico non sono ancora utilizzati per i noti problemi di disponibilità) potrebbe essere difficoltoso e, comunque, il rischio di sbagliare la cambiata è concreto.
Soprattutto se le condizioni meteo saranno avverse (come previsto) e i corridori dovranno utilizzare guanti lunghi.
Le grandi leve del gruppo meccanico scongiurano quasi completamente il rischio di errore.
MENO PROBLEMATICHE IN CASO DI CADUTA
Le probabilità di caduta alla Roubaix sono molto più elevate che in tutte le altre corse.
Una leva Di2 che ruota a causa di una caduta potrebbe far scollegare il filo elettrico e dunque bloccare cambio e deragliatore.
In corse "normali" non sarebbe un grosso problema, perché in pochi secondi l'ammiraglia potrebbe fornire al corridore la bici di scorta.
Alla Roubaix, però, è tutt'altra storia. L'ammiraglia può essere distante anche diversi minuti e riprendere a pedalare per qualche chilometro con il cambio fuori uso può significare perdere la corsa.
Con il gruppo meccanico, bene o male, si riesce a cambiare anche con le leve piegate o danneggiate e la scelta di Sagan potrebbe essere dovuta anche alla maggiore affidabilità in queste situazioni.
Di contro, però, in caso di pioggia e fango il gruppo meccanico funziona meno bene dell'elettronico. I cavi scorrono meno e la cambiata può diventare più faticosa e problematica. Ma per Sagan, evidentemente, l'utilizzo del Dura Ace meccanico ha più pro che contro.
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Foto facebook.com/Borahansgroheofficial e facebook.com/PeterSagan
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Sull'autore
Emanuele Marianeschi
Pedalo dall’età di 9 anni e ho fatto della bici la mia passione. La mia prima gara in BMX, poi tanti anni passati inseguendo il sogno del professionismo su strada. Negli ultimi anni nelle categorie amatoriali ho trovato il mio equilibrio tra lavoro, famiglia e passione. Sono alla costante ricerca di nuove esperienze perché la bici mi piace interpretarla a 360 gradi. Con bicidastrada.it vorrei portarvi in sella con me e trasmettervi il mio amore per il ciclismo