Sarà Ganna il nostro futuro nelle corse a tappe?
Difficile, ma non impossibile.
E dopo quello che abbiamo visto al Giro 2020 è giusto non porre limiti alle potenzialità di questo ragazzo…
E’ un po’ una provocazione, ma anche un po’ una speranza, visto che, purtroppo, il dopo Nibali per i colori azzurri non appare così roseo…
Per Ganna puntare alla vittoria finale di un Grande Giro richiederebbe una trasformazione fisica importante che, realisticamente, sarà difficile vedere nel futuro più immediato.
Tra il 2021 e il 2024 sono in programma due Olimpiadi ed è giusto che il corridore della Ineos-Grenadiers si concentri sul tentativo di conquistare le medaglie olimpiche nell’inseguimento.
Anche perché, la preparazione per questi appuntamenti, non pone limiti alle sue prestazioni nelle crono su strada e magari in classiche di un giorno, come la Parigi-Roubaix.
Nel 2024 Filippo Ganna avrà 28 anni, sarà nel pieno della maturità agonistica, quindi ancora in tempo per pensare a nuovi obiettivi, se lo vorrà...
Qui ragioniamo per ipotesi e congetture, ma la scelta su cosa fare dopo il 2024 dipenderà da lui e dal suo Team.
Tuttavia, se analizziamo razionalmente i tre punti che riportiamo qui sotto, l’ipotesi che l’azzurro possa provare a puntare ad un Grande Giro, non ci sembra tanto campata per aria.
Tre indizi, fanno una prova…
UN MOTORE FUORI DAL COMUNE
Lo aveva già dimostrato negli anni passati (campione del mondo nell’inseguimento individuale nel 2016, 2018, 2019 e 2020), ma quest’anno Ganna ha compiuto un ulteriore salto di qualità, mettendo in mostra valori fisiologici fuori dal comune.
A cronometro è stato nettamente il più forte di tutti, ma quando ha voluto, nonostante il peso, si è difeso anche in salita.
E, cosa non da poco, è stato in grado di riproporre valori molto simili in tutte e tre le crono del Giro, compresa quella finale di Milano, in cui oltre alla specializzazione contano le doti di recupero.
Certo, un conto è fare una grande corsa a tappe da capitano, senza potersi mai concedere un giorno di recupero, un conto è poter tirare il fiato in qualche tappa.
Ma su questo ci si può lavorare.
Oltre a valori fisiologici eccezionali, Ganna ha mostrato più di una volta di avere intelligenza tattica e la testa sulla spalle, indispensabili quanto le doti fisiche per diventare un campione…
In più, ha solo 24 anni, ed è ancora difficile definire quali potranno essere davvero i suoi limiti…
LA STORIA DEL TEAM INEOS (EX SKY) INSEGNA
Il Team Ineos-Grenadiers ha già proposto con successo il passaggio di grandi atleti dalla pista alla strada.
I due casi più famosi sono Bradley Wiggins e Geraint Thomas, entrambi vincitori di un Tour de France, entrambi inseguitori, esattamente come Filippo Ganna.
Se c’è un team in cui questo percorso può riuscire con successo, di certo è la Ineos-Grenadier.
In particolare Wiggins, ai tempi della pista, aveva un fisico non troppo diverso da quello dell’italiano.
Certo, lottare per un Grande Giro significherebbe perdere peso e snaturare le proprie caratteristiche.
Toccherà al Team Ineos valutare se ne vale la pena e a Ganna capire se ha la volontà di farlo…
LE CRONO FANNO ANCORA TANTA DIFFERENZA
I tempi non sono più quelli di Miguel Indurain, che infliggeva distacchi abissali agli scalatori nelle lunghissime crono dei Tour anni ’90, ma le prove contro il tempo sono ancora decisive per la vittoria dei Grandi Giri (ieri ne abbiamo avuto ancora un esempio).
Per vincere una corsa a tappe di tre settimane ci vogliono tante caratteristiche, ma la capacità di andare forte a cronometro è imprescindibile, o quasi...
E in questo il cronoman verbanese, anche se dovesse perdere peso, sarà sempre avvantaggiato, sia per caratteristiche fisiche, sia per predisposizione mentale…
Nel ciclismo moderno è più facile che un cronoman, o comunque un corridore potente, riesca a migliorare in salita, piuttosto che uno scalatore riesca a migliorare molto a cronometro.
Ciò si spiega, detta in maniera molto semplice, con il fatto che è più “facile” calare di peso senza perdere troppa potenza, che riuscire a guadagnare watt per un corridore leggero.
E Ganna di potenza ne ha da vendere...
Insomma, sarà Ganna il nostro futuro nelle corse a tappe?
Per noi potrebbe esserlo, ma ne riparliamo dopo il 2024 ?
QUI trovate altri articoli dedicati al Giro d'Italia 2020.
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.