Tra le novità più particolari viste all'Italian Bike Festival 2024 troviamo senza dubbio le scarpe DMT GK1. L'azienda veronese, parte del Gruppo Zecchetto, ha presentato questa nuova calzatura gravel proprio a Misano Adriatico (RN) assieme alla KR0 Evo, proposta d'alta gamma dedicata al ciclismo su strada (a fondo articolo tutti i dettagli).
Un nuovo materiale eco ed esclusivo
Federico Zecchetto, fondatore e titolare dell'omonimo gruppo, può vantare rapporti di un certo spessore con importanti aziende del comparto sport e moda. Possiamo confermare che con le scarpe ci sa fare...
L'applicazione di nuovi materiali all'interno della gamma DMT è quindi un passaggio naturale che finisce per unire tecnologia e sperimentazione.
Le nuove GK1, infatti, spiccano per la tomaia traforata in sughero naturale di quercia. Sì avete capito bene!
Il laminato, non essendo stampato, oltre a creare un'associazione cromatica con il contesto gravel, presenta una trama unica e distinta. Ogni scarpa così è diversa e non replicabile se non nella forma e negli standard costruttivi.
Il sughero, oltre ad essere ecologico è un materiale leggero, elastico, idrorepellente e immarcescibile, cioè resistente nel tempo.
Continuando a parlare di tomaia, troviamo il sistema di chiusura a laccio che può essere fermato nell'apposita asola cucita sulla lingua.
Scarpe DMT GK1: la suola è firmata Michelin
DMT si è affidata al colosso francese per la parte inferiore di questa calzatura che presenta una costruzione tassellata con uno schema molto simile a quello di una suola da Mtb XC.
La calzata è comfort. Sulla fodera interna è presente un inserto antiscalzamento.
Misure disponibili dal 37 al 46 senza mezzi numeri.
Peso
330 gr (mezzo paio, tg. 42)
Prezzo
DMT GK1: 189 euro
Per maggiori informazioni: dmtcycling.com/it
Qui sotto tutti i dettagli della nuova scarpa strada DMT KR0 Evo.
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Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.