Qualche giorno fa sono quasi rimasto a piedi perché non ho controllato lo stato della batteria del mio Shimano Di2. Meno male che Shimano ha previsto un’intelligente funzione che quando l’autonomia scende sotto il 5% blocca l’uso del deragliatore con la catena sull’ingranaggio piccolo e ti permette di continuare a usare il cambio posteriore. In questo modo sono tornato a casa senza problemi, ma non ho potuto fare a meno di chiedermi: “serve davvero tutta l’elettronica che abbiamo oggi sulla bici?
Le biciclette di ultima generazione sono fantastiche e non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelle che usavamo anche solo 10 o 15 anni fa. Non lo sono per tecnologia, comfort, prestazioni.
Ma è innegabile che oggi sono anche più “complicate” che in passato e che sono dotate di numerosi dispositivi elettronici che periodicamente richiedono di essere ricaricati.
Niente di che, ci mancherebbe. Ma è comunque un pensiero in più per la testa, da aggiungere alla già concitata routine quotidiana.
Quali sono i vantaggi che l’elettronica ci dà sulle bici moderne? Sono reali o sono piuttosto bisogni indotti dal mercato? Qual è il rapporto costo/beneificio e di quali strumenti elettronici non saremmo più in grado di fare a meno?
Qui sotto trovate un breve elenco con alcune riflessioni, che chiaramente non hanno pretesa di essere verità assoluta…
Ciclomputer (GPS)
Pedalare in totale libertà, senza ciclocomputer, una volta ogni tanto è sicuramente piacevole. E’ un modo per godersi appieno la connessione con la bici e con la natura, senza dover sempre tenere tutto maledettamente sotto controllo.
Di fatto, però, quanti di noi sarebbero davvero disposti a rinunciare per sempre ad un oggetto elettronico come il ciclocomputer, meglio ancora se GPS?
Fornisce tante informazioni utili e per certi versi è anche un dispositivo di sicurezza e controllo, quando collegato al cardio oppure al radar posteriore. Nelle versioni cartografiche è molto utile quando si fanno viaggi in bici o si vuole esplorare zone sconosciute.
Più che sull’utilità o meno dei ciclocoputer di ultima generazione, ci dovremmo domandare se ci servono tutte le funzioni disponibili su quelli più evoluti (che molto spesso non sappiamo nemmeno di avere).
Il Garmin Edge 1040 Solar che utilizzo abitualmente è un prodotto straordinario, che fornisce un’incredibile quantità di dati. Ora che mi ci sono abituato farei fatica a rinunciare a tutte le informazioni che mi offre, ma a volte mi chiedo se mi servono davvero e se sono in grado di gestirle. E tutto sommato mi sento un ciclista abbastanza evoluto…
In queste settimane sto testando il nuovo Bryton Rider 460, un dispositivo comunque GPS e di ultima generazione, più semplice e non touch, ma con tutte le funzionalità più importanti. E ovviamente molto meno costoso.
Un oggetto del genere potrebbe soddisfare le esigenze di una bella fetta di utenti e, magari, rendere la vita più semplice a chi di allenamento e tecnologia mastica il minimo indispensabile.
In soldoni, credo che pochi di noi sarebbero disposti a rinunciare al ciclocomputer, ma l’aspetto chiave è saper scegliere quello giusto per le proprie necessità e capacità.
Cambi elettronici
Il cambio elettronico è stato lo spunto che ha dato il là a questo contenuto.
Oggi su strada lo uso abitualmente e devo ammettere che ne apprezzo la precisione e la capacità di cambiare anche sotto sforzo in modo impeccabile, cosa che con il meccanico non è possibile.
Con l’avvento del disco a mio avviso anche l’azionamento della leva del freno è più pronto ed efficace.
Tuttavia, il pensiero di doverlo ricaricare periodicamente (anche se di rado) un po’ mi infastidisce.
Così come mi infastidiscono i prezzi che continuano a restare molto alti. Senza considerare che in caso di rottura di un componente, il ricambio è molto più costoso rispetto al caro vecchio gruppo meccanico.
Non fa andare più forte, ma spesso lo paragono al climatizzatore automatico sulla macchina: quando sei abituato ad averlo e poi passi ad un modello che ne è sprovvisto, ti manca.
Saremmo disposti a rinunciarci? Probabilmente la risposta di una buona fetta di utenti è sì, a patto di avere un’alternativa meccanica leggera e di qualità. Ma qui la domanda sta diventando retorica, perché il mercato pare aver già deciso per noi e i gruppi meccanici sono sempre più confinati alla media e bassa gamma…
Misuratore di potenza
Ha rivoluzionato (in meglio) la metodologia di allenamento. E oggi è diventato anche molto più semplice ed economico.
Ma diciamo la verità, in quanti lo hanno comprato solo per curiosità o per moda? In quanti lo sfruttano sul serio? Oppure se lo sono ritrovato di serie sulla bici (che per questo costava di più)?
Personalmente, anche oggi che non faccio più gare, farei fatica a rinunciarci, ma forse è solo questione di abitudine.
Nel complesso, se siamo agonisti, metodici e ci piace allenarci con criterio, è uno strumento che ha un senso.
Se non facciamo gare, non ci segue nessun preparatore, ci piace pedalare in compagnia e libertà, se ne può fare tranquillamente a meno.
Radar e luce posteriore
Il radar è uno dei dispositivi elettronici più recenti, ma sicuramente è anche quello a cui farei più fatica a rinunciare.
E per quanto ne so, sono della stessa opinione tutti coloro che hanno iniziato ad utilizzarlo.
Garmin è stato il pioniere del settore con il Varia, ma ora sono entrati sul mercato anche altri competitor come MagicShine e Bryton ed i prezzi medi si sono abbassati.
E’ vero, si può pedalare anche senza, ma le poche volte in cui mi dimentico di ricaricarlo è come se mi mancasse qualcosa. Mi trasmette sicurezza, mi fa essere più consapevole di cosa posso o non posso fare e mi dà anche l’impressione che le auto ti sorpassino con maggiore attenzione.
Insomma, se ne può fare a meno, ma a tutti i miei amici ho consigliato caldamente di acquistarlo.
Motori elettrici
Concludiamo con quello che possiamo tranquillamente considerare un campo minato. In mtb è qualcosa di ormai sdoganato e accetto da tempo. Su strada invece no.
E’ chiaro che una vastissima fetta di utenti può farne tranquillamente a meno. Anzi, ne deve fare a meno. Di contro, per qualcuno può essere l’unico modo per continuare a praticare in modo piacevole e senza rischi la propria passione.
Dunque perché demonizzarli?
Le bici elettriche di ultima generazione non hanno nulla a che vedere con quelle di qualche anno fa. Per lavoro ne ho provate parecchie e ho sempre ammesso che sono divertenti.
A patto, però, di utilizzarle in modo sicuro e intelligente, senza fare i “fenomeni” e senza “stamponarle”.
E voi cosa ne pensate? Siete d'accordo con noi? Di cosa potreste fare a meno e a cosa, invece, non potreste più rinunciare? Fatecelo sapere commentando il posto Facebook che trovate qui sotto:
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.