TEST - Basso Venta R: il piacere di pedalare senza spendere una fortuna

Giovanni Bettini
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TEST - Basso Venta R: il piacere di pedalare senza spendere una fortuna

Giovanni Bettini
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Il piacere di pedalare al di sopra di tutto. La Basso Venta R è l'ultima novità della gamma strada del marchio veneto fondato a Caldogno (Vi) da Alcide Basso, fratello di Marino, Campione del Mondo su strada nel 1972.

Basso Venta R

Una bicicletta di gamma media che sa unire la qualità all'estetica interpretando quella ricerca dello stile che contraddistingue ogni creazione Basso.
La Venta R non è un modello votato alla competizione: desidera proporsi ad una platea ampia e variegata che ama la performance, ma fino ad un certo punto.

Se volete pedalare e divertirvi senza spendere una fortuna segnatevi questa bici sul taccuino. Vi spieghiamo perché.

Venta R test rating


1 – Dettagli tecnici telaio

– Geometrie: 9,5
Il punto di forza della Venta R sta nelle visione d'insieme, ovvero, il modo d'intendere la bici di gamma media. E come spesso avviene (nel ciclismo e non solo) il successo viene costruito partendo dalla base.

La progressione delle sette taglie telaio è ben studiata e rivela un rapporto stack-to-reach pari a 1.43 in taglia 48, misura utilizzata per questo test.

Basso Venta R

Un dato che definisce l'essenza endurance della Venta R.
In altri termini le geometrie sono il primo indizio di una destinazione d'uso non troppo spinta che diventa evidente se si proviene da una bici orientata alla competizione.

L'angolo piantone da 75° e l'angolo di sterzo da 71,8° sono un'accoppiata che giocata assieme a stack e reach delineano una piattaforma equilibrata che desidera intercettare le esigenze dell'appassionato medio.

Venta R geometry

– Assetto in sella: 9
Sono alto 167 cm, peso 70 kg. Tendo a preferire un assetto racing.
L'attacco manubrio dei primi montaggi (90 mm per la Venta R tg. 48) si è rivelato corto: non certo una novità.

Basso Venta R

Al di là di questo dettaglio, e dopo aver riportato le misure dalla prima bici, non ho fatto fatica ad adattarmi.

L'impostazione più rilassata di questa Basso emerge fin dalle prime pedalate. Attenzione però: non si tratta di una bici votata esclusivamente al comfort.

La Venta R ben nasconde quella vena corsaiola che emerge quando si prova a pretendere qualcosa di più. Questa sensazione è figlia delle geometrie, ma non solo. La qualità del telaio e dei dettagli tecnici innescano una piacevole sinergia.

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– Cura costruttiva: 10
Sostanza e stile sono le componenti che ancora oggi definiscono ogni bicicletta Basso. E la Venta R non è da meno.

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L'anima del telaio costruito in Italia è in fibra di carbonio Torayca T700.

Rispetto alle precedenti generazioni ancora in gamma, le forme rivelano sezioni a coda tronca (o D-Shape), più moderne e aerodinamiche, unite a spessori ridotti là dove se ne può fare a meno (vedi foderi alti del carro, foto sotto).

Basso Venta R

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Il morsetto reggisella 3B Clamp System Gen 2 è un chiaro punto di contatto con le bici di livello superiore mentre la verniciatura con finitura lucida Magma Black e le decalcomanie iridescenti donano un colpo d'occhio che cattura l'attenzione.

Tonalità aggressive che non tradiscono l'eleganza.

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– Componentistica utilizzata: 8,5
L'allestimento è in linea con quello di altre bici di gamma media.

Il gruppo trasmissione Shimano R7100 12v meccanico fa il paio con le ruote proprietarie Microtech MCT in lega di alluminio costruite con un cerchio simmetrico dotato di un'altezza da 30 mm (ant./post.). Canale interno da 21 mm con uncino.

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Set manubrio semi integrato sempre marchiato Microtech.

La piega Microtech XL, in particolare, è ben studiata: drop 120 mm, reach 70 mm con la barra superiore che presenta un leggero arretramento (backsweep) che permette di mantenere le curve fisiologiche quando si adotta la presa alta in salita.

Basso Venta R

La sella Selle Italia Novus Boost Evo Superflow, i pneumatici Continental Ultra Sport da 28 mm (700x35c la sezione massima consentita) e i rotori 160/160 mm completano la lista montaggio.

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Unico appunto riguarda il canale interno della ruota.

L'alluminio essendo un materiale piuttosto "sordo" tende a trasmettere le vibrazioni e le irregolarità dell'asfalto sul manubrio e sulla sella. Una risonanza che viene ben contrastata dal telaio (un punto in più a favore della qualità).
A conti fatti, un canale da 23 mm abbinato a coperture da 30 mm compenserebbe questo effetto.

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– Peso: 7
Non è leggera, ma a questo livello non si può avere tutto.
Basso dichiara 8,8 kg in taglia 53.
Sulla nostra bilancia l'ago della bilancia si è fermato a 9,03 kg in taglia 48 senza pedali.

Al netto di un intervallo di tolleranza +/- 5% indicato abitualmente dai vari marchi potremmo definire accettabile questa discrepanza.
Basso non dichiara il peso del telaio.

È da tenere presente che la Venta R è migliorabile grazie alcuni aggiornamenti a basso costo. Pensiamo alle camere d'aria ad esempio. Rimanendo in casa Continental se andiamo a sostituire la camera in butile (125 gr) con la ContiTPU (35 gr) il guadagno netto è pari a 180 gr...

Basso Venta R

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– Prezzo: 8,5
Si avvicina al voto pieno per la sua categoria, ma non lo ottiene. La Venta R ha un prezzo di listino di 2.849 euro.

La bici è accattivante, da un lato, ma allo stesso tempo cura dei dettagli e sostanza del telaio potrebbero non bastare in fase d'acquisto per convincere e giustificare uno scarto di prezzo che si aggira attorno i 300 euro rispetto alle dirette rivali.

Da tenere presente che telaio e forcella sono fatti in Italia in quel di Caldogno (Vi).

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– Garanzia sul telaio: 6,5
Come ogni bicicletta Basso anche la Venta R gode di una garanzia di due anni.

Basso offre l'estensione di questa copertura a 3 anni totali (2+1), previa registrazione della bici sul sito bassobikes.com entro 20 giorni dalla data d'acquisto.
Si potrebbe offrire qualcosa di più...

Voto finale (da 1 a 10): 8,42

Basso Venta R

2 – Comportamento in salita

Non sono un maniaco del grammo, ma una bici da 9 kg su questo terreno "si sente" quando il livello si alza.
Una sensazione che si attenua al calare della velocità e delle pretese.

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C'è di più...
All'inizio facevo fatica a decifrare la Venta R poi dopo tre/quattro uscite ho capito che il telaio mira ad un livello superiore rispetto a quello che c'è attorno. In sostanza la bici è fuori dai tornanti è bella rigida e scattante. Il peso certamente influenza la capacità di rilancio, ma la base è in grado di soddisfare il ciclista esigente.

Come già sottolineato in precedenza la forma del manubrio asseconda gli atleti che amano pedalare in presa alta.

Voto finale (da 1 a 10): 8,5

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3 – Comportamento in discesa

Piacevole da guidare, progressiva nelle impostazioni delle curve e nei cambi di direzione. Anche su questo terreno convive la doppia tendenza descritta sopra.

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Se da un lato la Venta R mi ha ricordato la Lapierre Xelius SL3 (di gamma superiore), dall'altro le ruote in alluminio (era da un po' che non le usavo), finiscono per destabilizzare la struttura quando il fondo non è del tutto regolare.

A conti fatti la bici è facile da guidare, adatta anche a chi non ha una particolare esperienza in sella, ma attenzione quando il fondo è ruvido o scassato.

Voto finale (da 1 a 10): 8

Basso Venta R

4 – Comportamento in pianura

Le sensazioni descritte riemergono anche qui dopo qualche sprint e partenza da fermo.

Quasi ad essere una costante, un comune denominatore che sancisce in maniera definitiva questa duplice tendenza tecnica: telaio e forcella che puntano verso l'alto con ruote e componentistica che contengono il vero potenziale di questa bici.

Basso Venta R

La struttura è sempre stabile, mai scorbutica e il feeling fa spallucce ai modelli di gamma superiore. Il cerchio da 30 mm aiuta in caso di vento laterale. Quando si affrontano raffiche di vento oltre i 50 km/h entrano in gioco anche le forme del telaio e ci si rende conto ancora una volta che la Venta R è ben studiata.

Infine, mantiene bene la velocità.
Attorno i 35 km/h si inizia però a percepire la mancanza di quella mezza marcia in più a livello di resa aerodinamica da ricondurre in particolare alle ruote.

Voto finale (da 1 a 10): 8,66

VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 8,54

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Basso Venta R: in conclusione

È la visione d'insieme che rende vincente la Venta R.

Senza dubbio geometrie, forme e laminazione del telaio sono il vero punto di forza: definiscono una piattaforma di livello superiore che non sfigurerebbe affatto a fronte di un allestimento più prestigioso.
Il morsetto reggisella importanto dall'alto di gamma, le forme della piega manubrio, la verniciatura: sono tutti elementi che lasciano intendere un'alta attenzione nei confronti del prodotto.

La Venta R è una bici per chi ama pedalare sulle lunghe distanze senza rinunciare a quel pizzico di prestazione e stile che non guastano mai.

Certo, sul piano della performance ci sono dei limiti, ma l'anima di questa bicicletta non tradisce le aspettative.

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Abbiamo provato la Venta R anche con ruote Miche Kleos 36 con cerchio in carbonio e camere in TPU: il cambio di passo è evidente, quasi un altro pianeta (rimanete sintonizzati).

Il prezzo di poco superiore alla concorrenza potrebbe diventare ancora più interessante a fronte della fornitura di serie degli accessori disponibili oggi come vendita complementare: portaborracce, supporto ciclocomputer Diamante (standard Garmin/Wahoo) e luce posteriore Knog Mid Cobber (fornita con adattatore dedicato al reggisella).

Nel complesso a Basso va il plauso di un progetto ben riuscito.

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Perché comprarla

  • Qualità del telaio in fibra di carbonio Toray
  • Geometrie uniscono il comfort ad un pizzico di prestazione
  • Dettagli e finiture sono curati
  • Facile da guidare in discesa

Perché non comprarla

  • Peso (facilmente migliorabile)
  • Prezzo, leggermente superiore rispetto alla concorrenza

Basso Venta R

Per maggiori informazioni: basso.news/VentaR

QUI tutte le news, i test e gli approfondimenti riguardanti Basso.

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Sull'autore
Giovanni Bettini

"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.

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