TEST - Campagnolo Bora Ultra WTO 45 C23: tanta sostanza e quel pizzico di nostalgia
Giovanni Bettini
TEST - Campagnolo Bora Ultra WTO 45 C23: tanta sostanza e quel pizzico di nostalgia
Giovanni Bettini
Trent’anni di storia. La fibra di carbonio come filo conduttore. L’efficienza abbinata all’eleganza. Solo quattro lettere: un richiamo fulmineo all’alta prestazione. Le ruote Campagnolo Bora Ultra WTO 45 C23 sono l’ultima novità del marchio vicentino fondato nel 1933 da Tullio Campagnolo.
Le abbiamo messe alla prova.
Il test è stato eseguito con coperture Schwalbe Pro One Aero 700x28c con battistrada a spessore differenziato e camere d’aria in TPU. Peso ciclista: 70 kg. Pressione di partenza: anteriore 4,2 bar, posteriore 5 bar.
1 – Dettagli tecnici
– Caratteristiche dei cerchi
È senza dubbio la dimensione del canale interno, incisa nella nomenclatura, a segnare il confine tra presente e passato. Il salto è netto: si passa dai 19 mm (gamma 2021) ai 23 mm (C23) dell’ultima generazione.
La larghezza esterna passa da 26,1 a 28,4 mm. Queste specifiche rendono le nuove Bora Ultra WTO 45 C23 adatte all’utilizzo con coperture tubeless/copertoncino da 28 a 35 mm (700x28-35c).
La gola è sigillata in puro stile 2-Way Fit ed è presente un unico punto di giunzione. La spalla è dotata di uncino.
La struttura simmetrica vede l’impiego di fibra di carbonio unidirezionale (UD).
21 i fori sul ponte superiore (ant./post.): i raggi continuano ad essere avvitati su nippli interni.
Le nuove dimensioni, unite a quest’ultima specifica oggetto di brevetto restituiscono una ruota in linea con gli standard moderni in grado di creare un’associazione più lineare tra cerchio e copertura. L’effetto lampadina viene quasi del tutto annullato.
La finitura a specchio traslucida Campagnolo Luxury (C-Lux) permette di godere a pieno l’eleganza del materiale composito.
– Caratteristiche dei raggi
21 i raggi aero ellittici in acciaio inox, a testa dritta, da 1,5 mm innestati su nippli interni che descrivono la tecnologia Mo-Mag (Mounting Magnete) brevettata da Campagnolo.
In sostanza i nippli in lega di alluminio, una volta inseriti all’interno del cerchio tramite il foro valvola, vengono “guidati” fino al punto di aggancio con il raggio tramite un'apposita calamita. Ogni sede è rinforzata grazie ad un polimero caricato in fibra di vetro.
I vantaggi rimandano alla possibilità di tensionare maggiormente la ruota. I riflessi, secondo Campagnolo e anche a nostro avviso, innescano una maggiore rigidezza, una maggiore reattività e una prontezza in accelerazione che non è facile trovare altrove.
Lo schema di montaggio G3 è un’altra caratteristica distintiva Campagnolo. Lungo la circonferenza troviamo sette gruppi composto ognuno da tre raggi disposti in rapporto 2:1 (14 raggi lato trasmissione sulla ruota posteriore, 14 raggi lato sinistro ruota anteriore, 7 sul lato opposto).
– Caratteristiche dei mozzi
Corpo anteriore in fibra di carbonio (una finezza), posteriore in lega di alluminio. Confermato anche il design rispetto alla precedente versione.
Sono però i rotismi cono/calotta C.U.L.T. (sfere ceramiche lubrificate a olio su pista in acciaio Cronitect) ad elevare la qualità tecnica dell'insieme. Una tecnologia che dal 2009 contraddistingue le ruote Bora.
A completare l’assetto la regolazione fine del precarico e la cremagliera a 36 denti che accoglie un corpetto ruota libera a tre nottolini disponibile in quattro versioni: Campagnolo N3W, Shimano HG, Sram (10v/11v), Sram XDR.
– Peso
Un canale più largo tende sempre a non essere clemente nei confronti del peso. Secondo quanto dichiarato da Campagnolo (1.325 gr per la coppia) il risparmio di peso rispetto alla precedente generazione (con canale da 19 mm) è di 100 gr tondi.
Noi abbiamo rilevato un peso pari a 1.342 gr (con corpetto Shimano HG).
Se confrontiamo il tutto con la concorrenza, c’è da dire che non è facile trovare un ruota in grado di battere il rapporto peso/scheda tecnica delle Bora Ultra WTO 45 C23…
– Prezzo
È il tallone d’Achille. 3.690 euro il prezzo di listino. In rete le ruote si possono trovare al di sotto dei 3.000 euro.
È vero, l’alta qualità si paga, sempre, ma c’è un divario non trascurabile rispetto all’alta gamma della concorrenza.
Il fattore prezzo incrocia anche un'altra variabile: quella regola non scritta che porta una ruota Bora ad essere abbinata al miglior gruppo Campagnolo.
– Garanzia
La copertura è di 3 anni. Troppo poco per un prodotto d'alta gamma sinonimo di prestazione, prestigio e... lusso.
2 – Prestazioni
– Comportamento in salita
Più leggera della “sorella” da 60 mm, ma più pesante della versione con cerchio da 35 mm.
Nonostante il compromesso, questa Bora si fa apprezzare quando la strada sale e si inizia a spingere e rilanciare con vigore.
In soldoni è una di quelle ruote che dà il meglio di sé quando il ciclista intende alzare l'asticella...
All'inizio del nuovo millennio ho avuto il piacere di utilizzare per alcuni anni le prime Campagnolo Bora G3. La sensazione di avere una struttura rigida ed in grado di scaricare a terra la potenza espressa è immanente. Al netto degli anni che passano e degli standard del tutto differenti.
– Comportamento in discesa
Il canale da 23 mm, a monte di una sezione del cerchio a goccia, aiuta a contenere le turbolenze innescate dal vento, dalla scia o da flussi opposti al senso di marcia.
L’associazione con la copertura rivela una sagoma omogenea del fianco.
Emerge una ruota precisa, maneggevole e scorrevole pronta anche in questa fase nei rilanci.
I raggi in acciaio inox pur essendo ben "caricati" non tendono mai a portare la ruota "fuori dalla traiettoria" in curva.
Difficile tornare ad un canale inferiore…
– Rigidità torsionale
Campagnolo con le ruote ci sa fare e lo dimostra anche l’operato della "costola" Fulcrum. La Bora Ultra WTO 45 C23, è all'altezza del suo passato.
Sotto questo aspetto non credo sia azzardato affermare che abbiamo di fronte una delle migliori ruote a costruzione tradizionale al mondo.
– Scorrevolezza
I cuscinetti C.U.L.T. (Ceramic Ultimate Level Technology) sono la punta di diamante di questo progetto e si apprezzano mano a mano che la velocità aumenta, ma anche lungo i falsopiani e le salite veloci.
Non abbiamo eseguito una prova empirica, ma secondo quanto riferito da Campagnolo una ruota dotata di questa tecnologia lanciata a 500 giri/minuto è nove volte più scorrevole rispetto a cuscinetti standard.
– Comfort
Il canale più largo a parità di telaio e coperture rende l’intera bici più piacevole, scorrevole e meno nervosa in particolare sull’asfalto ruvido.
Da tener presente che il "comfort di una ruota" non è mai fine a sé stesso, ma è sempre frutto di una interazione di componenti. Qui c'è da dire che la base di partenza è piuttosto buona.
– Robustezza
Nulla da segnalare se non un paio di buche assorbite con discreta energia che però non hanno dato seguito a forature o problematiche sulla struttura.
Campagnolo Bora Ultra WTO 45 C23: in conclusione
Ci sarebbe molto da dire…
Le nuove Campagnolo Bora Ultra WTO 45 C23 sono degne di questo nome e rilanciano in chiave moderna quelle sensazioni che hanno saputo conquistare due generazioni di appassionati.
Il valore tecnico è indiscutibile, Campagnolo su questo fronte è una sicurezza. In più non è scontato “far dimagrire” una ruota pur aumentando la larghezza del canale senza perdere di vista la qualità. Il tutto a fronte di una eredità piuttosto pesante.
Purtroppo la ruota "subisce" una quasi doverosa associazione con il gruppo Super Record Wireless. Questo aspetto unito al prezzo elevato di un possibile allestimento non solo non avvicina il prodotto all’utente medio, ma allontana anche coloro che possono contare su una discreta capacità di spesa. Senza dimenticare che è proprio il prezzo a tenere alla larga la Bora Ultra dai primi montaggi di alcuni noti marchi.
Ed è un peccato.
Ci sono poi dei risvolti che vanno oltre l’aspetto tecnico (perdonate il sentimento). Quando parliamo di Campagnolo Bora l'associazione con la competizione e il successo è pressoché immediata. Personalmente ho provato un po’ di nostalgia nel prendere in mano queste ruote, o meglio l'imballo, fin dal primo istante. Sulla scatola, vicino al celebre logo alato, una scritta: “Agli eroi abbiamo sempre dato le ali”.
Vedremo le Campagnolo Bora tornare ai fasti (meritati) di un tempo?
Perché comprarle
- Alta qualità complessiva
- Scorrevolezza da prima della classe
- Tra le migliori ruote a costruzione tradizionale per rigidezza torsionale
Perché non comprarle
- Prezzo
- Garanzia
- Il divario tecnico non così ampio rispetto alla concorrenza
Per maggiori informazioni: campagnolo.com/it
QUI tutte le news, i test e gli approfondimenti riguardanti Campagnolo.
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Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.