Vi avevamo parlato dei dischi BCA per bici da corsa nel momento in cui stava iniziando il test e oggi, a distanza di circa 9 mesi e in procinto di fare un nuovo spurgo all’impianto frenante Shimano Dura-Ace, sono pronto per trarre le conclusioni sulla mia esperienza d’uso con i dischi BCA.
Guardandoli si capisce immediatamente che si tratta di dischi fuori dal convenzionale e per conoscerne le (notevoli) specifiche costruttive vi invito a leggere l’articolo che trovate linkato in basso e a proseguire la lettura per conoscerne le prestazioni.
Dischi freno BCA: inizia il test, ma prima guardate che roba...
L’importanza della pasticca corretta
Prima di entrare nel dettaglio delle prestazioni è doveroso precisare che la scelta della pasticca frenante è cruciale.
La pista frenante dei dischi BCA è composta da una superficie di acciaio spazzolato (capace di generare un attrito elevato) sulla quale aderisce la pasticca in frenata e da una sequenza di solchi (con finitura superficiale nera) che hanno lo scopo di “pulire” la superficie della pasticca dal materiale d’attrito.
Questa costruzione impone che la pasticca, di base, sia in grado di prestazioni molto elevate e infatti durante il test ho utilizzato le Shimano L03A, quindi in resina (cioè organiche), ossia quelle che sono montate di serie sui freni Dura-Ace.
Ad onor del vero il test era iniziato con pasticche diverse, ma sempre in resina, ovvero le Shimano K03S, che sul sito del marchio giapponese risultano compatibili con numerosi impianti frenanti road, fra i quali anche il Dura-Ace.
La prima discesa molto ripida, però, ha fatto emergere i limiti di queste pasticche che, con la forte sollecitazione termica generata dalla superficie frenante dei dischi BCA, hanno mostrato i loro limiti: ad un certo punto i freni hanno smesso di rispondere in modo efficace.
Fortunatamente senza pericoli per il ciclista (cioè io).
Una volta montate le pasticche L03A, il problema è sparito.
Quindi, ecco perché la scelta della pasticca è cruciale.
Lo zin-zin-zin iniziale
I dischi Bca per bici da corsa del nostro test hanno un diametro di 160 mm e uno spessore di 1,95 mm, cioè circa 0,2 mm in più di quelli Shimano.
Sebbene 0,2 mm possano sembrarvi pochi, in realtà fanno una gran bella differenza, al punto che prima di iniziare ad usare questi dischi è caldamente consigliato fare uno spurgo dell’impianto e montare pasticche nuove.
Nonostante queste accortezze, però, all’inizio del test il disco posteriore, specie quando ci si alzava sui pedali, sfregava sulle pasticche generando quello “zin-zin-zin” che poco aggrada al ciclista.
A cosa era dovuto?
Anche se il disco era perfettamente centrato fra le pasticche, una volta in movimento le flessioni e le torsioni (seppur minimali) di telaio e ruota portavano a questo sfregamento. Sfregamento che, va detto, è sparito dopo le prime 2-3 uscite.
Il feeling con la frenata
E’ doverosa una premessa: sono abituato alla risposta dei dischi BCA che continuo ad utilizzare anche su una delle e-Mtb che uso abitualmente (con una pinza freno Formula a 4 pistoncini).
Appena si strizza di più la leva del freno la potenza frenante aumenta in modo netto, prevedibile e comunque ancora gestibile.
Mi piace, quindi, un freno, anche sulla bici da corsa, che risponda con prontezza, ma senza essere brusco o, peggio ancora, poco modulabile.
La frenata con i dischi BCA per bici da corsa richiede in generale meno sforzo sulla leva e questo, nella guida, si traduce in meno impegno nell’impostare la frenata prima di un tornante e, volendo, si può ritardare anche un po’ la frenata.
Perché, specie con gomme tubeless da 28-30 mm di sezione, la confidenza guida migliora molto, anche su discese lunghe.
Le alte temperature
Ci sono diversi elementi strutturali che permettono a questi dischi di sostenere sollecitazioni molto elevate.
Il materiale utilizzato, le lavorazioni certosine della pista frenante, la struttura con spider in ergal e, ultimo ma non ultimo, lo spessore della pista frenante.
1,95 mm sono un valore elevato per gli standard delle bici da corsa e questo fa sì che il disco riesca a sopportare meglio incrementi importanti della temperatura.
La mia impressione è che le pasticche Shimano L03A svolgano un buon lavoro, ma che pasticche più prestanti renderebbero davvero giustizia a questi dischi.
La domanda, a questo punto, è: ma ce n’è davvero bisogno su una bici da strada?
Risposta: effettivamente no, a meno di non essere particolarmente pesanti (diciamo sopra i 90 Kg) e/o poco esperti nell’usare i freni della bici.
Quale diametro scegliere?
In generale, maggiore diametro significa minore sforzo sulla leva per decelerare.
Per il mondo road, BCA ha pensato ai due diametri canonici, 140 e 160 mm, entrambi con attacco Centerlock (o 6 fori solo per il 160 mm) e, viste le loro prestazioni, consiglierei una coppia da 140 mm a chi pesa meno di 70 Kg e una coppia da 160 mm a chi pesa fra gli 80 Kg.
Chi pesa fra i 70 e gli 80 Kg può valutare la combinata 160-140 mm, ma in realtà questa opzione è consigliabile anche a chi è, sì, più leggero, ma desideroso di una frenata molto pronta in stile Mtb.
Questione di gusti, insomma…
Il consumo della pasticca
Tanto attrito, tanta usura della pasticca?
In realtà no, perché dopo 9 mesi di test, circa 2500 Km, con un ciclista di 85 Kg (cioè il sottoscritto), le pasticche Shimano L03A sono ancora lungi dal richiedere una sostituzione.
E’ vero: 2500 Km sono una percorrenza che di solito non richiede la sostituzione delle pasticche, ma quando le ho smontate dalla pinza e ho realizzato queste immagini mi sono stupito di quanto poco fossero consumate.
Quindi, le lavorazioni sulla pista frenante hanno portato realmente a un beneficio, unitamente anche alla mia scarsa (e poco consigliabile) propensione a frenare in discesa…
Peso e prezzo
Il peso da noi rilevato per un disco BCA da 160 mm Centerlock è di 118 gr, mentre quello da 140 mm pesa 90 gr (dato fornito).
Cioè, parliamo di pesi non lontani da quelli dei dischi Shimano di pari misura.
Il prezzo, invece, è molto diverso: il costo ufficiale è di 102,46€ + IVA, ovvero 125€, sia per il 160 mm che per il 140.
Online si trovano leggermente scontati.
A chi li consigliamo?
Per prestazioni e costo i dichi BCA per bici da corsa sono da consigliare a ciclisti che amano una frenata più efficace con minore sforzo sulla leva, a chi cerca un disco capace di durare molto a lungo, a chi cerca una frenata con un feeling molto vicino a quello di una Mtb (o di una moto…) e, infine, a chi cerca un componente raffinato ed esteticamente molto diverso dal coro.
Qui tutti i nostri articoli sui freni a disco per le bici da corsa.
Per informazioni Bici.Andreanigroup.com
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Dalla Mtb, alla bici da strada, passando per una e-Mtb e se capita anche una gravel bike. La bicicletta è splendida in tutte le sue forme e su BiciDaStrada.it, di cui sono il fondatore e il direttore, ci concentriamo sulla tecnica, sulle emozioni, sui modi per migliorarsi e soprattutto sul divertimento. Quello che fa bene al cuore, alle gambe e alla mente. Pedali agganciati!