Lapierre Xelius SL 8.0.
È questo il nome completo della bicicletta firmata dallo storico marchio francese che abbiamo provato in queste settimane.
Un prodotto d'alta gamma allestito con gruppo Shimano Ultegra R8100 Di2 12v e le nuove ruote con cerchio in carbonio griffate Lapierre.
La Lapierre Xelius SL 8.0 è un modello che fa parte della gamma SL3 che prevede in tutto sette versioni (5.0, 6.0, 7.0 Mineral Grey, 7.0 Pearl Dark Blue, 8.0, 9.0 e 75th).
Dal 2010 Xelius è sinonimo di design unico che si riconosce a prima vista grazie ai pendenti del carro che si innestano direttamente al tubo orizzontale (tecnologia 3D tubular).
Le forme originali del nodo di sella continuano a distinguere questa bicicletta dal resto del gruppo, al punto che queste linee hanno contribuito ad influenzare (o inspirare) le forme di alcuni telai d'ultimissima generazione.
1 – Dettagli tecnici telaio
– Geometria: 8,5
Cinque le taglie telaio (XS, S, M, L, XL) in grado di "vestire" un ampio spettro d'atleti con statura compresa tra i 155 ed i 195 cm, anche se forse la scelta è un po' meno ampia rispetto ad altri competitor.
La geometria ha subito una rivisitazione importante rispetto alla precedente generazione che emerge in maniera evidente nella proiezione qui sotto.
In rosso il telaio SL2, in grigio il nuovo telaio SL3.
L'angolo piantone è più aperto (74° contro i 73° della SL2 sempre in taglia S), il tubo orizzontale è più corto mentre il reach è più lungo (383 mm contro i 377 mm della SL2).
Il risultato è una bici ancora più corsaiola e proiettata in avanti rispetto al passato.
– Assetto in sella: 8
Io sono alto 170 cm. 78 cm la misura del cavallo. Pedalo con un'altezza sella misurata dal centro del movimento centrale che è pari a 69,5 mm e che viene aggiustata a seconda del tipo di pedali utilizzati (Time per il test).
Sul telaio in taglia S mi sono subito sentito a mio agio: la bici è ben equilibrata con un fuorisella adeguato. L'impostazione non è "racing" o meglio non del tutto.
Fin da subito ho potuto apprezzare le caratteristiche tecniche di questa Lapierre Xelius SL 8.0 con un "ma"...
L'attacco manubrio LP da 90 mm (-5,7°) in lega di alluminio e la torre composta da nove spessori da 5 mm ciascuno a primo impatto lasciano un po' spiazzati, sopratutto se si è abituati (come nel mio caso) ad una posizione aggressiva con attacco manubrio radente al tubo di sterzo e che in genere non è mai più corto di 110 mm su telai con specifiche analoghe.
Azzeccata, invece, la combinazione con la curva LP in carbonio unidirezionale da 400 mm a sezione tonda.
Lapierre non consente, al momento, alcun tipo di modifica/personalizzazione dell'allestimento in fase d'acquisto con l'eventuale cambio dell'attacco manubrio (e di ogni altro componente) che viene gestito direttamente dal rivenditore autorizzato.
Gli spessori sono divisibili e consentono il passaggio cavi interno anche per le trasmissioni meccaniche. È possibile comunque abbassare l'attacco (senza segare la forcella) ed utilizzare nella parte superiore spessori tradizionali, ma il risultato estetico, pur nella sua funzionalità, non rende giustizia alle qualità di questa bicicletta.
Una volta individuata la giusta altezza dell'attacco l'unica soluzione è quella di procedere con il taglio dello stelo forcella.
- Cura costruttiva: 9,5
La Xelius SL 8.0 colpisce prima di tutto per il suo design unico, ma si rimane ulteriormente stupiti quando se ne esplorano i dettagli.
Passaggio cavi interno, forcellini predisposti per lo standard Mavic Speed Release (anche se Lapierre non lo utilizza), attacco manubrio con piastrina frontale che accoglie il supporto per ciclocomputer (soluzione mutuata dall'Aircode), boccola del morsetto reggisella inclinata verso l'avantreno per agevolare le operazioni di serraggio e allentamento. E ancora verniciatura con finitura traslucida, a sfumare nella zona mediana, che non lascia spazio a sbavature e imperfezioni.
Caratteristiche che diventano vera e propria cartina tornasole di una bicicletta che ha richiesto, e che richiede in fase di produzione e assemblaggio, una buona dose di studio e applicazione.
- Componentistica utilizzata: 9
Il gruppo trasmissione Shimano Ultegra R8100 Di2 12v ben si abbina a questa bicicletta e propone una guarnitura 52-36 con pedivella da 170 mm e pacco pignoni 11-30.
A catturare l'attenzione sono le ruote Lapierre Road Disc, dotate di cerchi U-Shape a sezione simmetrica, e costruite in carbonio Toray con finitura unidirezionale (UD).
L'altezza profilo è pari a 38 mm. Il canale interno è da 21 mm con 24 raggi al posteriore e 21 all'anteriore.
Peso della coppia: 1.500 g.
Un progetto di sviluppo parallelo al set ruote già visto sulla Aircode 2021 al punto che l'unica differenza risiede nell'altezza cerchio (50 mm) e nel peso. Le ruote destinate all'aero bike di Lapierre pesano, infatti, 80 g in più (1.580 g).
Le coperture Continental GP5000S Tubeless Ready da 25 mm a prima vista sembrano degli pneumatici da 28 mm e non generano il famoso effetto palloncino.
La spalla dello pneumatico diventa così vero e proprio prolungamento delle pareti del cerchio (foto sotto). A tutto vantaggio dell'aerodinamica.
I passaggi ruota sono in grado di accogliere coperture con sezione massima pari a 32 mm.
Dischi da 160 mm all'anteriore e da 140 mm al posteriore. Forse sulle taglie XS ed S la soluzione 140/140 potrebbe anche bastare.
Il movimento centrale è PF86.
- Peso bici: 8,5
Fin dal primo approccio, oltre all'impatto estetico e ai dettagli tecnici, emerge un'altra qualità: la leggerezza. Caratteristica che deve essere messa in rapporto all'allestimento.
Lapierre dichiara un peso di 893 g per il telaio verniciato con laminazione standard (dedicata agli allestimenti di serie) in taglia M.
La nostra bilancia digitale VAR si è fermata a 7,6 kg, senza pedali, senza portaborraccia, senza la leva di sgancio del perno passante, ma con il supporto ciclocomputer completo, installato e pronto all'uso.
Non è un risultato da "prima della classe", ma se proviamo ad andare oltre la versione 8.0 è facile capire che con ulteriori migliorie ed un telaio in laminazione light (meno 56 g in taglia M rispetto alla versione standard) la Xelius può scendere senza problemi sotto la soglia dei 7 kg.
- Prezzo bici: 8,5
5.899 Euro.
Un punto prezzo che rende questa Lapierre Xelius SL 8.0 veramente interessante e degna di essere annotata sul taccuino con un cerchietto rosso. Perché sono poche le bici sul mercato in grado d'offrire qualità costruttiva, allestimento e prestazioni a queste condizioni.
L'unico asterisco è relativo all'eventuale variazione dell'allestimento di serie le cui condizioni devono essere discusse con il rivenditore autorizzato.
Il colore red/black, inoltre, è l'unica variante cromatica disponibile.
La bici non adotta il manubrio integrato ed il misuratore di potenza. Un invito che facciamo a Lapierre e che potrebbe portare il prezzo in linea, se non addirittura al di sotto, rispetto a quanto proposto dalla concorrenza...
- Garanzia sul telaio: 8
Dal 2009 Lapierre applica una garanzia di cinque anni (2+3) per telaio e forcella, di due anni per i componenti ed un anno per la vernice e le finiture.
La garanzia legale è valida due anni dalla data d'acquisto ed è indipendente dal proprietario mentre la garanzia convenzionale (pari ad anni 3) viene attivata solo per il primo acquirente.
Voto finale (da 1 a 10): 8,55
2 – Comportamento in salita
La vera vocazione della Xelius la si riscopre in salita anche se la bici rispetto al passato ha subito importanti aggiornamenti per migliorare la resa aerodinamica: +8,5% rispetto alla SL2 in riferimento a tutti gli angoli del vento (angolo di imbardata 0, 10, 20°) e velocità medie di 40, 50 o 60 km/h.
Questo restyling delle forme ha saputo mantenere inalterata l'anima della terza generazione: fedele al passato.
Quando la strada sale la Lapierre Xelius SL 8.0 "torna a casa".
Sul cambio di ritmo la bici è sempre pronta, non lascia nulla per strada ed è facile da gestire in ogni presa del manubrio. La geometria del telaio unita alle ruote con canale interno da 21 mm finisce per aumentare (non di poco) il comfort quando l'asfalto è particolarmente ruvido o in presenza di cemento.
Voto finale (da 1 a 10): 9
3 – Comportamento in discesa
La messa a punto del set manubrio forse non ha permesso di godere a pieno le qualità di questa bici che si è dimostrata sempre precisa e stabile, mai nervosa.
Mi ha colpito in particolare il comportamento progressivo e fluido della zona sterzo. Le mie preferenze ricadono spesso sulle bici aero anche se ammetto che questa Xelius mi ha sorpreso.
L'impressione è quella di una bici che fin dalle prime fasi dell'inserimento in curva "non ti porta mai fuori" al punto da non richiedere di controbilanciare eccessivamente con il corpo. Un aspetto che invece ho notato in alcune aero bike le quali per natura sembrano generare un leggero sottosterzo. Caratteristica che alcuni amano (me compreso) e che in certi frangenti permette di uscire dalle curve a velocità più alta.
La Xelius in definitiva è una bici d'alto livello che può essere guidata con facilità ed in totale sicurezza anche da coloro che non amano la discesa o che non si sentono predisposti per questo terreno.
Voto finale (da 1 a 10): 9
4 – Comportamento in pianura
In pianura oltre i 30 km/h si inizia a percepire che "qualcosa sta cambiando" rispetto ad altre biciclette con allestimento simile. Sarà "colpa" del profilo NACA dei cerchi, delle ottimizzazioni aerodinamiche operate dai tecnici Lapierre o del sistema generato da queste due dimensioni...
Il risultato è una bicicletta che mantiene bene la velocità e che restituisce un compromesso più che buono a tutti coloro che amano le salite e che non si tirano indietro quando c'è da spingere nei falsopiani o in pianura.
Il manubrio in carbonio, inoltre, può accogliere le appendici. La bici diventa così la compagna ideale anche per i triathlon veloci.
Una prova che a me piace sempre fare più volte è quella della partenza da fermo su un tratto di strada rettilineo. Cambio di velocità repentino con picco attorno i 60 km/h. Un test da 15/20'' dove il focus è tutto sulle risposte della bici e non sui watt.
Vi confesso: ero scettico e pronto a sentire nei primi istanti una leggera deriva del retrotreno. Invece... nulla.
La struttura si è rivelata solida, resistente alle sollecitazioni più importanti: un dato che rivela ottime proprietà meccaniche ed eccellente qualità costruttiva.
Voto finale (da 1 a 10): 9,5
Lapierre Xelius SL 8.0: in conclusione
La nuova Xelius è una bici pensata per la prestazione. Declina la leggerezza in chiave moderna, ovvero, con tanta attenzione all'aerodinamica.
Mi piace definirla una "bici democratica" perché guidabile con facilità da chiunque: dall'agonista esperto fino al ciclista che ha appena compiuto il primo salto di qualità importante in termini di dotazione tecnica.
Una bici da competizione che abbiamo conosciuto e visto nel World Tour grazie agli atleti del team Groupama-FDJ che hanno giocato un ruolo determinante in fase di sviluppo.
Lapierre deve migliorare non tanto il prodotto quanto piuttosto il suo approccio al ciclista-cliente per offrire condizioni e opzioni in fase d'acquisto che ad oggi risultano bloccate.
Uno "scoglio" che l'azienda francese fondata a Digione nel 1946 ha la possibilità di superare nel breve termine anche alla luce di un rapporto qualità/prezzo molto interessante.
Per maggiori informazioni: lapierrebikes.com/it
Qui sotto tutti i dettagli della Xelius SL3 di Arnaud Démare.
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Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.