La Merida Scultura Team è una delle novità più interessanti lanciate sul mercato negli ultimi mesi.
Pur essendo stata presentata ufficialmente solo a settembre 2021, è stata una delle bici più vincenti tra i Pro’, grazie agli atleti del team Bahrain-Victorious, molti dei quali l’hanno usata in gara già a partire dalla scorsa primavera.
Noi l'avevamo provata velocemente in occasione dell’Italian Bike Festival di Rimini, ma si era trattato solo di un primo contatto: un paio d’ore per capire di che pasta fosse fatta.
Ora abbiamo avuto la possibilità di testarla più a lungo, su strade e percorsi di casa. Inoltre, per questa prova, ci siamo avvalsi di un tester d’eccezione, ovvero l’ex professionista Matteo Montaguti.
E’ lui l’autore di questo articolo, ma prima di continuare nella lettura, sentite cosa pensa della nuova Merida Scultura Team nel video qui sotto:
1- DETTAGLI TECNICI TELAIO
– Geometrie: 9
Le geometrie della nuova Scultura sono quelle di una bici racing, performanti pur senza mostrarsi troppo scorbutiche. Per intenderci, nella taglia 56 (che per Merida è una M), il reach è di 39,5 cm, lo stack di 55,7 cm. Angolo sterzo e piantone sono entrambi da 73,5°.
Sono esattamente identiche a quelle della Reacto, il modello aero di casa Merida: una scelta pensata soprattutto per assecondare i professionisti del Team Bahrain, che in questo modo possono passare facilmente dalla Reacto alla Scultura senza alcun tipo di problema.
Le misure disponibili sono 6, dalla XXS alla XL. Qui sotto trovate tutti i dettagli:
– Assetto in sella: 8,5
Sono alto 1,81 cm, pedalo con un’altezza sella di circa 79 cm e la taglia L che abbiamo avuto in test si è rivelata un po’ grande per le mie caratteristiche fisiche.
Una M sarebbe calzata a pennello ma, ahimè, come sapete le bici scarseggiano per tutti…
L’aspetto importante da sottolineare è che le taglie Merida "vestono" di più rispetto alla maggior parte dei competitor. Chi è abituato a pedalare su una 56, per intenderci, dovrà orientarsi su una M e non su una L.
Tenetene conto e prima di procedere con l’acquisto analizzate bene le geometrie.
– Cura costruttiva: 9,5
E’ uno dei punti di forza della nuova Scultura.
Il telaio in carbonio CF5 pesa solamente 822 grammi in taglia M, con una forcella da 389 grammi.
Pur avendo aumentato il livello di rigidezza torsionale sia nella zona del movimento centrale che in quella dello sterzo, la bici risulta molto comoda, grazie a nuove forme dei tubi, ad un diverso lay-up del carbonio e a un tubo piantone più corto, che permette al reggisella di flettere maggiormente.
Il passaggio integrato dei cavi è molto ben curato e migliora la resa aerodinamica, ma soprattutto quella estetica.
Un ruolo importante in questo senso è svolto dal cockpit manubrio in carbonio Team SL 1P (320 grammi circa), che offre un ottimo compromesso tra assorbimento delle vibrazioni e rigidità torsionale.
La bici esce di serie con gomme da 28 mm, ma il passaggio ruota massimo consente di montare pneumatici fino a 30 mm, per chi desidera un comfort ancora superiore.
Degno di nota, anche se non è una novità assoluta in casa Merida, il sistema Disc Cooler, ovvero delle alette in alluminio lavorate al CNC per il raffreddamento di entrambe le pinze freno.
Non prende 10 a causa del gommino di protezione della chiusura reggisella, che con vibrazioni e sfregamento della cosce spesso non resta al suo posto e tende “a salire” lungo il cannotto sella.
– Componentistica utilizzata: 10
La nuova Merida Scultura Team è allestita con componenti di altissima gamma, che garantiscono un peso contenuto, ma soprattutto un ottimo compromesso tra funzionalità e comfort.
Il gruppo Dura Ace a 12v offre una cambiata precisa in ogni situazione e una frenata potente e meno rumorosa rispetto al passato. La bici in test aveva dischi da 160 mm sia all’anteriore che al posteriore, ma si potrebbe tranquillamente optare per la combinazione 140-160.
L’aspetto più interessante, però, come avevamo già detto in fase di presentazione, è la nuova ergonomia dei comandi, che permette un’impugnatura decisamente più comoda.
Personalmente sarei stato curioso di provare il 54-40, ma a livello amatoriale il 52-36 è sicuramente la scelta più versatile.
Del manubrio integrato Team SL vi ho già detto al punto precedente, mentre una nota di merito va alle ruote Vision Metron 45 SL, tubeless ready e con canale interno da 21 mm.
Molto leggere (1.372 grammi), scorrevoli, ma anche comode e facili da guidare.
Il test si è svolto con gomme Continental GP5000 S montate con camera d’aria. Passando alla configurazione tubeless immagino che queste due caratteristiche possano essere ulteriormente amplificate.
– Peso bici: 8,5
La bici in taglia L, con due portaborraccia e senza pedali, pesa 7,1 kg.
In taglia M dovremmo avvicinarci ai 7 kg.
Leggera, anche se non tra le più leggere presenti sul mercato.
– Prezzo: 7
La versione Team, con l’allestimento che vedete in queste foto, ha un prezzo di listino di 10.999 euro. Alto, ma decisamente più contenuto rispetto ai modelli di pari livello della maggior parte dei competitor.
La Scultura 5000 con carbonio CF3 e gruppo Shimano Ultegra disc a 11v parte dall’interessante prezzo di 2.999 euro.
– Garanzia sul telaio: 10
I telai in carbonio e alluminio Merida sono coperti da garanzia a vita a partire dai modelli 2016, per il primo proprietario. La forcella, invece, ha una garanzia di 5 anni.
QUI trovate tutti i dettagli sulle politiche di garanzia Merida.
Voto finale (da 1 a 10): 8,92
2 – COMPORTAMENTO IN SALITA
La bici è leggera e si sente, anche se nei cambi di ritmo l’ho trovata un po’ meno pronta di quanto mi aspettassi, probabilmente anche in virtù delle gomme con sezione da 28 mm.
Immagino che con un 25 mm possa diventare subito più agile e brillante.
Ottima, invece, quando si pedala da seduti sul passo, sfruttando la rigidità torsionale del telaio.
Voto finale (da 1 a 10): 9
3 – COMPORTAMENTO IN DISCESA
In discesa la Scultura Team non perde un colpo e con traiettorie pulite e precise permette di avere il pieno controllo in ogni situazione. Proprio in discesa ho provato la più grande differenza di guida rispetto alle bici del passato ed è apprezzabile come questo sia successo fin dalla prima uscita!
Senza dubbio gli pneumatici da 28 mm giocano un ruolo importante in questo senso, ma l’impressione è che il merito sia della bici nel suo insieme.
Voto finale (da 1 a 10): 10
4 – COMPORTAMENTO IN PIANURA
La sensazione è di avere una piccola e leggera locomotiva che viaggia su una rotaia.
E’ difficile, ad esempio, farsi prendere di sorpresa da raffiche di vento forte e le migliorie aerodinamiche, probabilmente, si sentono proprio in questi frangenti.
Sorprende per la facilità con cui permette di mantenere alta la velocità, quasi senza fatica, pur non essendo una bici aero.
Altrettanto sorprendete è il compromesso tra rigidità e comfort, cosa che non mi aspettavo su una bici da corsa pensata per le competizioni e che si apprezza, come ho già spiegato nel video, soprattutto sulle lunghe distanze.
Voto finale (da 1 a 10): 9,5
VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 9,35
IN CONCLUSIONE
L’aerodinamica, la sicurezza e la facilità di guida rendono la Merida Scultura Team una bici davvero versatile e adatta a tutti i terreni. La sensazione è quella di faticare meno a livello di braccia e spalle e questo consente di mantenere la performance per un periodo più lungo di tempo.
In fase di spinta non si rilevano torsioni e non disperde neanche un watt, ma allo tesso tempo assorbe bene le asperità del terreno. E’ questo il suo vero punto di forza.
Il prezzo non è basso, ma comunque più concorrenziale di prodotti di pari livello di molti altri competitor. Senza considerare l’ottimo rapporto qualità/prezzo dei modelli con montaggio intermedio.
Prima di concludere, vogliamo condividere con voi lo scambio di messaggi avuto con Damiano Caruso, che proprio durante l’anno è passato dalla vecchia alla nuova versione di Merida Scultura. Chi meglio di lui può darci un giudizio e fare un confronto…
Per maggiori informazioni: meridaitaly.it
Qui sotto trovate l'articolo di presentazione realizzato in occasione del lancio ufficiale, dove trovate molte altri dati su pesi e rigidità:
Nuova Merida Scultura Team: più leggera aerodinamica e confortevole
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Sull'autore
Matteo Montaguti
Ho sempre avuto due priorità nella mia vita: la prima è la famiglia, la seconda la bicicletta. Il ciclismo agonistico fa parte di me da più di 30 anni. Ho iniziato all'età di 6 anni, fino al 2019, anno in cui ho terminato la mia carriera da professionista lunga 12 stagioni. Ho sempre condiviso con la mia famiglia la passione per lo sport, i sacrifici e le vittorie, anche nei momenti difficili mi spingevano verso nuovi obiettivi. Ecco perché dopo tanti anni sono ancora qui a parlare di biciclette e di ciò che mi rende felice.