La Technomousse Red Poison Gravel è un oggetto che quando lo provi difficilmente torni indietro.
Innanzitutto che cos’è?
Vi diciamo prima di tutto che non è un sistema anti-foratura, ovvero è capace di ridurre di molto il rischio di forature dovute a pizzicatura, ma non vi rende invulnerabili da quel punto di vista.
La Red Poison Gravel, invece, è soprattutto un amplificatore di comfort, aderenza, confidenza di guida e, ultimo ma non ultimo, riduce in modo evidente il rischio di pizzicature.
Ma come ci riesce?
In sostanza è un dispositivo composto da una mescola morbida di natura sintetica capace di comprimersi in modo elastico e che, una volta rimossa la camera d’aria e posizionato la mousse fra cerchio e gomma, riduce in modo sostanziale il famigerato contatto fra gomma e cerchio.
Cioè la pizzicatura.
E vi confesso che quando nell’articolo di presentazione su BiciDaStrada.it ho visto due ciclisti scendere giù dalle scale con le loro bici gravel ho storto un po’ il naso (foto in basso).
Ho temuto che fosse una forzatura “promozionale”.
E invece…
Piccola premessa prima di proseguire: siccome su BiciDaStrada.it non abbiamo mai provato altre mousse per gravel bike ho preferito scrivere un articolo senza mettere voti e senza affidarmi, quindi, ad una scheda di valutazione.
Iniziamo dal montaggio
Sul sito Technomousse ho trovato un video tutorial (quello che trovate in basso) che mi ha mostrato un passaggio cruciale: stendere la mousse prima di montarla, alla stregua di come si fa con i tubolari prima di installarli.
https://youtu.be/-Nkd9iVSayw
Mi sono avvalso dell’aiuto di Simone Lucchini per questa operazione e da quanto ho potuto verificare l’istallazione richiede un po’ di perizia.
Se avete difficoltà ad istallare gomme tubeless vi suggerisco di affidarvi ad un meccanico.
Se siete esperti di gomme tubeless sappiate che l’istallazione della Technomousse richiede un po’ di pazienza un po’.
Un cenno sulla valvola: nella confezione della Technomousse Red Poison Gravel troverete una valvola tubeless specifica che si adatta a cerchi con profilo di altezza fino a 25 mm indicativamente.
Altrimenti potete provare ad installare l’adattatore d’ottone fornito nella confezione.
Personalmente, però, non sono riuscito a montarlo su nessuna delle valvole tubeless in dotazione alle ruote che ho a disposizione per i test, perché l’adattatore si è rivelato troppo largo.
E in caso di foratura?
Prima di parlarvi delle sensazioni in sella, ho chiesto a Simone Lucchini di smontare la gomma.
Ovvero di simulare uno scenario che, tutto sommato, proprio da escludere non è: la foratura.
Ebbene, l’operazione di stallonamento del copertone ci ha mostrato che la mousse è molto tenace nel tenere il copertone agganciato al cerchio (cosa che si apprezza in curva anche a basse pressioni di gonfiaggio), ma non ne impedisce in modo categorico la rimozione.
Serve un po’ di perizia anche qui, non posso negarlo, ma in realtà è più facile di quanto pensassi: pollice alto.
In caso di foratura, quindi, occorre rimuovere la mousse, la sua valvola dedicata e l’eventuale liquido sigillante residuo e installare una camera d’aria.
Una morbidezza sconosciuta
Ho tenuto sempre in mente l’immagine dei due biker giù dalle scale e sono partito per la prima uscita.
La bici è una 3T Exploro Team equipaggiata con il nuovo Campagnolo Ekar e ruote Fulcrum Rapid Red 300 con canale interno da 24 mm.
Le gomme sono Continental Terra Speed da 40 mm (foto in basso), ossia una coppia di pneumatici con tasselli piccoli, radi e bassi, ovvero decisamente scorrevoli.
A quanto gonfiarle con la Technomousse Red Poison Gravel dentro?
Considerata la mia struttura fisica (peso 83 Kg) e che proprio per evitare pizzicature preferisco pressioni più alte, questa volta parto con una pressione un pelino più bassa del solito: 3 bar dietro e 2,7 bar davanti.
Aggancio i pedali sapendo una volta sullo sterrato inizierò a sgonfiare le gomme.
Ho con me pompetta e manometro.
I primi km su sterrato non mi entusiasmano: sento le stesse vibrazioni di sempre.
Mi fermo, sgonfio, misuro e rilevo 2,6 bar dietro e 1,85 bar davanti.
Schiaccio le gomme con le dita e penso che si potrebbe scendere di più.
Per convincermene passo su una roccia che affiora dallo sterrato e mi accorgo che la mousse inizia a fare il suo lavoro.
Wow!
Proseguo l’uscita sulla solita strada sterrata che dispensa salite e discese.
E proprio sulla prima salita mi accorgo che le Terra Speed sono diventate delle gomme con un grip decente perché riesco ad alzarmi sui pedali e spingere con più sicurezza.
Il merito però è dell’impronta a terra che è aumentata per via della pressione più bassa.
E nella successiva discesa mi accorgo del grip in frenata e soprattutto una capacità di assorbimento delle sconnessioni dello sterrato che mi ricorda la Mtb.
Davanti a me vedo uno scalino di roccia, ossia un ostacolo che di solito evito oppure salto.
Lo affronto senza copiarlo troppo e con mia grande sorpresa al posto del famigerato “Stannnn!” (cioè il suono della roccia che picchia sul cerchio) odo un suono ovattato e sordo.
Cioè il cerchio e la gomma sono ancora intatti, sia davanti che dietro.
Altro wow!
Mi fermo di nuovo e abbasso ancora la pressione delle gomme: scendo a 2,2 bar dietro e a 1,4 bar davanti.
Le sensazioni migliorano ancora e percorro altri km.
Non pago, mi fermo di nuovo, tiro fuori il manometro e arrivo alla pressione di 1,82 bar dietro (foto sopra) e 1,1 bar davanti.
Rimango con questi valori per tutto il resto dell’uscita e mi godo una guida off-road che è diventata appagante e molto più disinvolta.
E gli scalini di roccia non mi spaventano più (foto sopra).
E su asfalto?
La Technomousse Red Poison Gravel trasforma una gomma poco artigliata e scorrevole in una gomma molto più capace e piacevole sullo sterrato, ma chiaramente quando si va su asfalto si paga un attrito di rotolamento leggermente maggiore.
Leggermente maggiore, perché comunque parliamo di una gomma da 40 mm di sezione, senza dimenticare che anche su asfalto si apprezza l’incremento di comfort dovuto alla mousse.
Quindi, non è così debilitante, a meno che siate a caccia di KOM...
Quale gomma è da preferire?
A guidare la scelta è sempre la tipologia di terreni sui quali pedalate: se si tratta di sterrati scorrevoli e con poca pendenza allora optate per una gomma con battistrada poco scolpito.
Che la Technomousse Red Poison Gravel renderà più prestante in termini di grip e confidenza di guida.
Se invece affrontate sterrati non troppo scorrevoli e con una certa pendenza meglio una gomma più artigliata e con una carcassa più robusta.
Anche in questo caso la Technomousse Red Poison Gravel amplificherà grip e confidenza di guida.
La cosa alla quale dovrete comunque prestare attenzione sarà la traiettoria: questa mousse non vi mette al riparo da forature che possono verificarsi sotto forma di tagli del copertone, sul battistrada o sul fianco.
Quindi, scegliete sempre la linea più pulita, ossia continuate a guidare la bici.
In conclusione…
La Technomousse Red Poison Gravel è un accessorio pensato per chi fa molti km off-road e per chi cerca maggiore facilità e comfort di guida in sella a una gravel bike.
Non sono esclusi gli utenti meno offroad, anche in chiave urban: alla maggiore confidenza di guida che una gomma a pressione più bassa sa dare è difficile rinunciare…
Ha un peso (rilevato) di 141 gr per ruota e il costo di listino è di 84,99€ per singola ruota (è possibile acquistarla qui) e, sebbene non sia proprio contenuto, va detto è ben costruita, resistente ai tagli ed è garantita per 24 mesi.
Sulla effettiva durata di questo prodotto non posso sbilanciarmi, ma vi posso dire che continuerò ad utilizzarla per conoscerla meglio.
E perché mi è piaciuta davvero.
Per informazioni Technomousse.com
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Dalla Mtb, alla bici da strada, passando per una e-Mtb e se capita anche una gravel bike. La bicicletta è splendida in tutte le sue forme e su BiciDaStrada.it, di cui sono il fondatore e il direttore, ci concentriamo sulla tecnica, sulle emozioni, sui modi per migliorarsi e soprattutto sul divertimento. Quello che fa bene al cuore, alle gambe e alla mente. Pedali agganciati!