Della Wilier Granturismo SLR vi avevamo parlato a fine 2022, in occasione del lancio ufficiale. Wilier la inserisce tra i modelli endurance della propria gamma, ma in realtà si tratta di una bici molto particolare e versatile.
A nostro avviso si può considerare sia una bici endurance ad alte prestazioni sia, viceversa, una bici da competizione più comoda della media.
Lavorando su alcuni componenti, come tipologia e sezione delle gomme, può essere orientata maggiormente verso il comfort o verso la performance. I due punti fermi, che rappresentano l’essenza del progetto, rimangono sempre un’impostazione in sella non estrema e il sistema di assorbimento delle vibrazioni Actiflex 2.0
Nel corso del test di lunga durata l’abbiamo messa alla prova con differenti setting di pneumatici e nel video qui sotto trovate le nostre impressioni. A seguire il test completo con le votazioni.
1 – Dettagli tecnici telaio
– Geometrie: 9,5
Le geometrie rappresentano perfettamente l’indole della Wilier Granturismo SLR, cioè di una bici che asseconda un assetto in sella comodo, ma senza perdere brillantezza e reattività.
Reach e stack sono quelli tipici di una endurance. In taglia L, per intenderci, la Granturismo SLR ha un reach più contenuto di 7 mm e uno stack più abbondante di 3,2 cm rispetto alla 0 SLR. Di contro, angolo piantone e carro posteriore sono molto simili a quelli di una bici da competizione. L’angolo sterzo è aperto, ma non troppo, e si posiziona un po’ a “metà strada” tra le due categorie.
Le taglie disponibili sono 6, dalla XS alla XXL e qui sotto trovate la tabella nel dettaglio:
– Assetto in sella: 10
Io sono 183 cm, pedalo con un’altezza sella di 77,5 cm e la misura L di Wilier mi calza a pennello. Nel caso della Granturismo, rispetto alla 0 SLR o alla Filante SLR, ho potuto mantenere una posizione equilibrata, né troppo rilassata, né troppo spinta, utilizzando pochissimi spessori.
Un altro dei vantaggi di questo tipo di geometrie, che Wilier chiama “racing comfort”, è infatti quello di poter ridurre il numero di spessori sotto l’attacco, migliorando così l’estetica del mezzo.
Sono geometrie ideali per tutti coloro che hanno ancora un’indole corsaiola, ma non riescono più a mantenere (per vari motivi) le posizioni estreme richieste dalle bici da competizione, pensate prima di tutto per i professionisti.
– Cura costruttiva: 10
Wilier Triestina si distingue da sempre per la cura costruttiva delle sue bici, in particolare quelle caratterizzate dalla sigla SLR, che identifica i prodotti dalle massime prestazioni, e anche la Granturismo non fa eccezione.
Il telaio è realizzato con la fibra di carbonio HUS-Mod, cioè la più pregiata di casa Wilier, utilizzata anche per la 0 SLR e la Filante SLR.
Si tratta di carbonio ad altissimo modulo integrato con il Liquid Crystal Polymer, un fibra viscoelastica inserita tra le maglie del composito che aggiunge elasticità sul piano verticale e allo stesso tempo aumenta la rigidità torsionale.
Le forme dei tubi squadrate sono disegnate per migliorare le prestazioni aerodinamiche, mentre i foderi asimmetrici della forcella sono progettati per bilanciare le torsioni generate dal freno a disco.
L’elemento distintivo di questo modello è rappresentato dal sistema di ammortizzazione Actiflex 2.0, posizionato in corrispondenza dello snodo sella, che permette al carro un’escursione fino a 5 mm. Il sistema rappresenta l’evoluzione dell’Actiflex utilizzato sulla Cento10 NDR. E’ più leggero, integrato e dovrebbe richiedere meno manutenzione.
Ve ne abbiamo parlato nel dettaglio nel video al minuto 2:42 e in questo articolo, ma qui ci teniamo a sottolineare che per il periodo del test non ci ha dato alcun tipo di problema, né di manutenzione, né di rumorosità.
Quando si pedala non è affatto fastidioso, non compromette la rigidezza torsionale, ma assorbe le vibrazioni. Unica pecca, inevitabile, aumenta un po’ il peso del telaio.
Il telaio supporta solo gruppi elettronici, permette un passaggio cavi completamente interno ed è compatibile con tutte le tipologie di manubrio integrato o componibile di casa Wilier. Di serie viene equipaggiata con lo 0 Bar.
Il passaggio ruota dichiarato permette di montare gomme fino a 32 mm, ma visto l’ampio spazio tra telaio/forcella e gomma, probabilmente ci si può spingere anche oltre. In ogni caso è più che adeguato ad una bici endurance.
– Componentistica utilizzata: 9
La Wilier Granturismo SLR in test era equipaggiata con gruppo Shimano Ultegra Di2 a 12 velocità, di cui non finiremo mai di parlare bene, e ruote Wilier SLR38KC con mozzi Miche. Queste ultime sono scorrevoli, robuste e gradevoli dal punto di vista estetico, anche se non leggerissime.
Il reggisella aero è lo stesso usato sulla Filante SLR, mentre il manubrio integrato in carbonio 0 Bar è lo stesso usato sulla 0 SLR. Il manubrio è proprio uno dei pezzi pregiati di questa bici. Ha un’ergonomia ottima e garantisce il giusto compromesso tra leggerezza e capacità di assorbire le vibrazioni. A mio avviso è uno dei migliori cockpit integrati attualmente presenti sul mercato.
Come già sottolineato nel video, ci sono due precisazioni da fare in merito alla componentistica.
L’elastomero 3D che vedete in queste foto non è fornito di serie con questo allestimento. Può essere acquistato a parte al prezzo di 120 euro, scegliendo tra una versione più rigida e una più soft, in base al vostro peso, ma anche a come volete settare la bici.
Le gomme montate sulla Granturismo in test, delle Continental GP 5000 S TR da 32 mm, sono diverse da quelle di serie, delle Vittoria Corsa da 28 mm.
Al di là di marca e modello, a fare la differenza è la larghezza. Quelle da 32 mm enfatizzano comfort e stabilità del mezzo, quelle da 28 mm agilità e brillantezza. Personalmente, su una bici con questa indole, ritengo che la scelta giusta sia la gomma 700x28, ma chiaramente dipende dalle esigenze di ogni utente.
Io l’ho usata in entrambe le configurazioni e l’ho preferita con gomme 700x28. Le impressioni in sella che leggerete più avanti fanno riferimento a questa configurazione, che poi è quella di serie…
– Peso: 7,5
La Wilier Granturismo SLR in taglia L, in questo allestimento, senza pedali e portaborraccia, pesa 7,8 kg. Con un montaggio top di gamma e gomme da 28 si può scendere intorno ai 7,2 kg.
Un peso molto buono se lo confrontiamo con la media delle bici endurance, quasi tutte abbondantemente sopra gli 8 kg, un po’ meno se lo raffrontiamo al prezzo.
– Prezzo: 6
Il prezzo in questa versione è di 8.400 euro.
Alto, ma sappiamo che i prodotti identificati dalla sigla SLR sono destinati a chi cerca l’eccellenza. Il vero limite è che, almeno per il momento, il prezzo base parte da 7.400 euro.
Il kit frame, comprensivo di reggisella e manubrio, ha un costo di 4.500 euro.
In termini di rapporto qualità/prezzo, a mio avviso l’allestimento più interessante rispetto ai competitor è quello con Dura Ace Di2 e ruote in carbonio a 10.300 euro.
– Garanzia sul telaio: 8
Wilier Triestina offre al primo proprietario una garanzia di 5 anni, previa registrazione su sito wilier entro 10 giorni dall’acquisto e purché la bici sia stata comprata presso un rivenditore autorizzato.
Voto finale (da 1 a 10): 8,57
2 – Comportamento in salita
Se non fosse per il peso, a mio avviso sarebbe difficile avvertire molte differenze rispetto alla 0 SLR, almeno per un cicloamatore. La bici risponde molto bene alle accelerazioni e personalmente non ho avvertito particolari flessioni derivanti dal sistema Actiflex 2.0.
E’ di certo molto più brillante della media delle bici endurance e ci affronterei senza troppe preoccupazioni lunghe granfondo con tanti metri di dislivello
Voto finale (da 1 a 10): 8,5
3 – Comportamento in discesa
Il comportamento in discesa è molto più simile a quello di una bici da gara che ad una endurance, con la stabilità aggiuntiva dovuta alla posizione meno estrema e al peso un po’ più elevato.
E’ agile nei cambi di direzione, molto divertente e maneggevole. Di contro, è un po’ più nervosa e meno “facile” rispetto ad una classica endurance, in virtù di un interasse più corto e di angoli più race.
Possiamo dire che si posiziona nel mezzo tra le due categorie e lavorando sulle gomme si può orientare più in una direzione piuttosto che in un’altra.
Voto finale (da 1 a 10): 9
4 – Comportamento in pianura
Non è rigida e reattiva come una Filante SLR, ma brillante quanto basta per divertirsi anche in gara. Offre il meglio di sé sul passo, specie sugli asfalti sconnessi, dove l’Actiflex 2.0 permette alla ruota posteriore di rimanere sempre in trazione.
Si sente che il telaio è rigido e scattante, ma il comfort sulle lunghe distanze è garantito proprio dall’Actiflex 2.0, oltre che da geometrie che consentono una posizione non troppo estrema. Alla lunga è molto meno stancante di una "classica" bici bici da gara.
Voto finale (da 1 a 10): 9
VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 8,8
Wilier Granturismo SLR: in conclusione
La Wilier Granturismo SLR è una bici molto versatile e interessante, per certi versi quasi unica nel suo genere.
Permette l’impostazione in sella comoda tipica delle bici endurance, ma garantisce reattività e brillantezza molto simili a quelle di una bici da competizione. Si tratta di un concetto di “endurance racing” che mi è piaciuto molto e che potrebbe suscitare l’interesse di quell’ampia fetta di pubblico che vorrebbe orientarsi verso una bici endurance, ma che è intimorito dal peso eccessivo e dalla scarsa brillantezza.
In questo caso troviamo un prodotto molto equilibrato, che può essere spinto maggiormente verso il comfort o verso le prestazioni lavorando sul alcuni dettagli, come la tipologia di elastomero usato per l’Actiflex 2.0 e, soprattutto, la scelta di gomme e ruote.
Perché comprarla
- Bici endurance molto più reattiva e divertente della media della categoria
- Cura dei dettagli di altissimo livello
- Ergonomia del manubrio 0 Bar
Perché non comprarla
- Prezzo elevato in relazione alla componentistica
- Peso più elevato rispetto ad una bici da competizione, dovuto all'Actiflex 2.0
Per maggiori informazioni: wilier.com
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.