Il Tour arriva a Plateau de Beille. Il record è ancora di Marco Pantani

Nicola Checcarelli
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Il Tour arriva a Plateau de Beille. Il record è ancora di Marco Pantani

Nicola Checcarelli
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Domenica 14 luglio il Tour va da Loudenvielle a Plateau de Beille, arrivo in salita che per tutti gli appassionati di ciclismo non può che riportare alla mente la grande impresa di Marco Pantani nel 1998.

E’ la seconda tappa pirenaica consecutiva e a nostro avviso è anche la frazione più dura del Tour 2024. A dirlo sono i numeri: 197,7 km, 4.800 metri dislivello e salite con pendenze importanti. Nei giorni a seguire ci saranno altre tappe dure, come quelle di Isola 2000 e del Colle de la Couilolle, ma chilometraggio totale e pendenza delle salite saranno inferiori e questo può fare la differenza.

altimetria

Loudenvielle - Plateau de Beille: tappa lunga e dura

Per gli standard del ciclismo moderno la Loudenvielle - Plateau de Beille è una tappa lunga, visto che misura quasi 200 km.
Allo stesso tempo è la frazione con più dislivello dell’edizione 2024, cioè 4.800 metri. Insomma, a prescindere dal ritmo tenuto nella prima parte di gara, i corridori arriveranno all’inizio di Plateau de Beille dopo aver consumato parecchie energie.

Prima della salita finale, inoltre, ci sarà un’altra ascesa non banale, quella verso il Col d’Agnes: 10 km all’8,2%. La vetta è posta a circa 40 km dall’inizio della salita finale, dunque difficile pensare che qualcuno attaccherà già qui, ma pendenze del genere contribuiranno a mettere fatica nelle gambe.

Tour Plateau de Beille

Plateau de Beille: i dati della salita

Plateau de Beille è una classica salita Pirenaica, caratterizzata da lunghi rettilinei e da pendenze costanti. Non ci sono muri proibitivi, ma neanche tratti di respiro. Ed è molto lunga.  I numeri dicono 15,8 km, con 1.245 metri di dislivello e una pendenza media del 7,9%.

L’esperienza degli ultimi anni ci ha mostrato che si tratta della pendenza ideale dove fare la differenza, perché chi ha gambe può fare velocità. Potenzialmente, vista la quota non troppo elevata (la vetta è a 1.780 metri slm) può regalarci prestazioni da record in termini di watt e VAM, ma c’è da considerare che sarà la seconda frazione pirenaica consecutiva e che la tappa è dura e lunga…

Tour Plateau de Beille

Il record di scalata è ancora di Pantani

Il KOM sul segmento Strava del Tour de France (che però misura circa 200 mt in meno rispetto all’altimetria ufficiale) è di Thibaut Pinot. Il francese lo ha fatto registrare nel 2015, in una frazione corsa sotto la pioggia e vinta da Purito Rodriguez con una fuga da lontano. Nel gruppo dei migliori, insieme a Pinot, c’erano anche Froome, Quintana, Valverde, Contador, Thomas, Van Garderen, Rolland e Nibali. Insomma, quasi tutti i migliori della “vecchia generazione”.
La vittoria di quel Tour andò a Chris Froome.

Tour Plateau de Beille

Al di là dei segmenti Strava, però, il “vero” record di scalata è ancora di Marco Pantani e risale all’undicesima tappa del Tour 1998, quando il pirata staccò tutti, conquistò la vittoria e iniziò la sua straordinaria rimonta su Jan Ullrich che lo portò in giallo a Parigi.

Pantani attaccò quando mancavano circa 10 km all’arrivo e scalò Plateau de Beille in 43:20, alla media di 21,9 km/h e con una VAM di circa 1.730 metri ora. Se teniamo conto della durata della salita, è una prestazione paragonabile a quella fatta registrare dal Pirata anche sull’Alpe d’Huez.
Si tratta di valori straordinari, ma per quello che abbiamo visto negli ultimi mesi alla portata di due fenomeni come Vingegaard e Pogacar.

Lo sloveno al Giro non è riuscito a battere la prestazione di Pantani a Oropa, vedremo cosa succederà a Plateau de Beille…

Qui sotto i dati fatti registrare da Vingegaard e Pogacar sul Tourmalet al Tour 2023:

Nuovo record di scalata sul Tourmalet: battuto lo storico tempo degli anni ’90

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Nicola Checcarelli

Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.

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