Bici aero o bici da crono (o da triathlon)?
E' una domanda molto frequente tra gli appassionati di prove di triathlon di lunga distanza, soprattutto per chi si è avvicinato da poco a questa specialità.
Se prendiamo in considerazione il solo aspetto legato alle prestazioni, le bici da crono offrono dei vantaggi indiscutibili, sia in termini di aerodinamica che di rigidità.
Non è un caso che tutti gli atleti professionisti, e quasi tutti quelli più evoluti, gareggino con una bici da crono.
Non tutti, però, siamo professionisti e per gran parte dei praticanti la scelta non è così scontata.
Ci sono molti aspetti da valutare e in questo articolo cerchiamo di prendere in considerazione quelli più importanti.
Qui sotto, invece, un video approfondimento dedicato a vari aspetti riguardanti la frazione in bici nel triathlon, dalle bici, al casco, dalla posizione, alla sella.
AERODINAMICA
E’ il vantaggio principale garantito da una bici da crono.
Un vantaggio legato in parte alle geometrie e alle forme dei tubi, ma soprattutto alla posizione che il ciclista può assumere su una bici da crono, con un’impatto frontale decisamente ridotto.
Alle alte velocità, infatti, la principale resistenza che l’insieme bici+ciclista deve affrontare è proprio quella aerodinamica.
A parità di watt, una superficie frontale ridotta permette una maggiore velocità.
A questo c’è da aggiungere l’aspetto relativo alle turbolenze, che chiama in causa forme dei tubi e tipologia di ruote.
Non a caso, gli studi in galleria del vento dimostrano che i vantaggi di una bici da crono sono addirittura più evidenti quando c’è vento laterale.
La differenza rispetto ad una bici “tradizionale” è davvero notevole, ma si riduce se parliamo di bici aero dotate di appendici, che possiamo considerare come una via di mezzo tra le due opzioni.
Alcuni test effettuati in galleria del vento quantificano in circa 1 minuto il vantaggio di una bici da crono rispetto ad un’aero bike dotata di appendici, ovviamente a parità di ruote, su un percorso di 40 km a 40 km/h
RIGIDITA’
Le bici da crono hanno un telaio estremamente rigido e le dispersioni di energia sono ridotte al minimo.
Anche in questo caso, la differenza è più marcata rispetto alle bici tradizionali, mentre è meno evidente rispetto a bici aero, che fanno della rigidità uno dei propri punti di forza.
Non a caso sono le bici preferite dai velocisti.
Il telaio massiccio e le tubazioni con forme generose, che migliorano la rigidità torsionale, di contro comportano un aumento di peso che può farsi sentire su percorsi con tanta salita.
GUIDABILITA’ E TIPO DI PERCORSO
Qui le cose si capovolgono, poiché le geometrie, la grande rigidità del telaio, la forma del manubrio e la posizione in sella estrema rendono le bici da crono più difficile da guidare rispetto ad un aero bike.
In linea generale, una bici da crono è più nervosa e più difficile da correggere in caso di errore. Aspetti che, ovviamente, si notano poco su percorsi caratterizzati da lunghi rettilinei, mentre possono rappresentare un limite su percorsi tortuosi, con curve e discese tecniche.
Le differenze, in tal senso, diventano ancora più marcate in caso di vento forte o pioggia.
Minore è l’esperienza e l’abilità di guida del ciclista, più grosse saranno le difficoltà che si rischiano di incontrare.
Le bici aero, sotto questo aspetto, sono molto più simili ad una bici da strada "tradizionale".
SOSTENIBILITA’ DELLA POSIZIONE IN SELLA
E’ forse il principale limite delle bici da crono, soprattutto se non parliamo di atleti professionisti (e dunque super allenati).
Per quanto sia possibile modificare l'assetto cercando di ottenere un migliore livello di comfort, le bici da crono sono pensate per garantire al ciclista la massima resa.
La posizione in sella è molto avanzata e il busto dovrebbe essere parallelo al terreno.
Una postura non certo comoda, che non tutti si possono permettere, soprattutto sulle lunghe distanze.
In questo senso le bici aero permettono di trovare un equilibrio migliore tra prestazione e comfort, anche perché il manubrio tradizionale permette di cambiare più spesso posizione.
Terminare la frazione in bici pieni di dolori a braccia, schiena e collo non è certo il modo migliore per iniziare la frazione a piedi.
Nella scelta, dunque, è importante tenere conto delle potenzialità del proprio fisico e se si opta per la bici da crono si dovrà dedicare del tempo ad allenare flessibilità e capacità di mantenere la posizione in sella.
FREQUENZA DI UTILIZZO
Per sfruttare al massimo il potenziale offerto da una bici da crono è necessario “prenderci confidenza”, abituarsi alla diversa posizione di spinta e al diverso stile di guida.
Non è pensabile, o comunque è poco raccomandabile, affrontare una gara con bici da crono senza avere con essa la giusta confidenza.
Perciò, nei mesi precedenti la gara, nel proprio programma di allenamento andrà inserita almeno una volta la settimana un’uscita specifica.
TIPOLOGIA DI PERCORSO
La bici da crono può essere sfruttata al meglio su percorsi prevalentemente pianeggianti, o comunque molto veloci.
Più il percorso diventa tortuoso, sia in termini di dislivello che di complessità delle discese, più diventa difficile ottenere il massimo da una bici da crono poiché, come abbiamo già visto, entra in ballo l'aspetto legato alla guidabilità.
Senza dimenticare il peso, soprattutto in caso di salite molto lunghe.
Un professionista è in grado di scendere forte con la bici da crono anche su discese tecniche (ma la cosa richiede sempre una grande concentrazione e dunque un dispendio mentale non trascurabile), ma chi non ha un gran manico rischia di perdere in discesa molto tempo prezioso.
VALUTAZIONI ECONOMICHE
E’ difficile immaginare che la bici da crono possa essere l’unica bici a disposizione di un triatleta, poiché non può essere utilizzata tutti i giorni e su qualsiasi tipo di percorso.
La bici da crono presuppone di avere anche una bici tradizionale (o aero) e quindi richiede uno sforzo economico aggiuntivo.
Con una bici aero, invece, questo problema non si pone.
La scelta, ovviamente, dipende dalle disponibilità (e dalle volontà) di spesa di ogni soggetto, ma appare chiaro che l’acquisto di una bici da crono è più sensato per chi la utilizza con regolarità, per diverse gare l’anno, piuttosto che per un evento one shot.
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.