Sabato scorso, 31 agosto, si è corsa in Svizzera l’Ultrafondo Tour des Stations, di cui vi avevamo parlato in questo articolo.
I percorsi a disposizione, al contrario dell’Oetztaler, sono molteplici, ma quello lungo, denominato Ultrafondo The Everest, è davvero impressionante: 257 km con 8.848 mt di dislivello.
Nei giorni dopo l’evento abbiamo saputo che aveva partecipato anche Omar Di Felice (foto in basso), ultracyclist conosciuto per le sue tante avventure estreme, e così abbiamo deciso di contattarlo per farci raccontare “da dentro” questo evento, che in Italia è ancora relativamente poco conosciuto, anche se i partecipanti provenienti dal nostro paese sono via via sempre più numerosi.
E’ stata la tua prima volta al Tour des Stations?
Sì, è stata la prima volta. La sera prima ero a Courmayeur per una serata/racconto dell’avventura in Antartide e visto che la partenza non era lontana ho deciso di provare questa bella manifestazione da interpretare come allenamento lungo.
Cosa cambia rispetto ad una “classica” Granfondo Italiana?
A prescindere dalla lunghezza del percorso (ce n’erano anche di più corti dell’Ultrafondo The Everest), l’atmosfera è più rilassata rispetto alle Granfondo italiane. Pur rimanendo vivo l’agonismo, non c’è la stessa esasperazione, non c’è la ressa per entrare in griglia. Questo vale per il Tour des Stations, ma in linea di massima l’ho notato in quasi tutte le Granfondo a cui ho partecipato tra Francia, Svizzera e Austria.
I partecipanti sono anche molto attenti al rispetto del codice della strada.
Cosa ti è piaciuto di più?
Mi collego alla risposta precedente: una delle cose che mi è piaciuta di più è l’ambiente più rilassato.
E poi ovviamente il percorso, davvero molto suggestivo. Poter pedalare su strade tendenzialmente secondarie e con asfalti molto migliori dei nostri è fantastico.
Senza considerare il rispetto da parte degli automobilisti. Le strade sono aperte al traffico, ma gli automobilisti aspettano senza alcun tipo di isteria.
Con questi presupposti è più facile concentrarsi su quello che si sta facendo e godersi l’evento. Per chi non ha mai partecipato a manifestazioni all’estero, è una cosa da provare.
Quanto ci hai messo e quante calorie hai consumato?
Io ci ho messo 13 ore e 12’, senza forzare in modo eccessivo. Ho consumato 9.950 Kcal. In pratica 700-800 Kcal l’ora. Chi ha vinto, e l’ha fatta veramente forte, ci ha messo circa 10 ore (il primo italiano è giunto sesto, la prima donna ha impiegato 14 ore. QUI trovate le classiche complete, ndr).
Qual è la salita più dura dell'Ultrafondo Tour des Stations?
Le salite del percorso sono tutte abbastanza impegnative, con pendenze comprese tra il 7,5 e il 9%.
La più dura probabilmente è stata quella finale, il Col de la Croix-de-Coeur, anche per la stanchezza accumulata e perché ci sono un paio di tratti sterrati, non difficili, da affrontare lungo la scalata.
Che rapporti consiglieresti a chi vuole partecipare?
Io ho usato un 52-36 anteriore con la cassetta Shimano 11-34. Consiglierei comunque un 34x34, anche per risparmiare la gamba e non arrivare sfiniti, visto che non si tratta di affrontare una salita dura, ma una serie continua di salite.
Siamo al limite tra Granfondo e Ultracycling. Secondo te c’è un allenamento minimo per poter partecipare divertendosi. Quanto tempo occorre per prepararsi?
Secondo me questa è una cosa del tutto soggettiva.
Io sono un fautore dello sforzo, della sfida, ma sempre correlato a quelle che sono le proprie possibilità. A me personalmente non piace arrivare alla fine di questi eventi devastato, andando molto oltre le mie possibilità e per questo mi devo allenare.
Personamente, credo che per preparare un evento come questo, che si tiene a fine agosto, un amatore che già va in bici e fa delle Granfondo necessiti di tutta la stagione, facendo le cose con gradualità.
Un evento del genere, caratterizzato soprattutto da tanto dislivello, più che da una lunghezza estrema, non è considerato un vero e proprio ultracycling, ma rientra in quel nuovo tipo di format chiamato Ultrafondo, che sta iniziando a prendere piede anche in Italia. Non Granfondo, perché sono più lunghe, ma nemmeno Ultracycling, perché per parlare di ultracycling ci devi mettere almeno 300 km e una mezza nottata fuori.
Per maggiori informazioni sull'Ultrafondo Tour des Stations: tourdesstations.ch/en/
QUI invece trovate tutti i contenuti su Omar Di Felice.
Foto Omar Di Felice / Tour des Stations
Condividi con
Tags
Sull'autore
Redazione BiciDaStrada.it
La redazione di BiciDaStrada.it: ciclisti per passione e vocazione. Giornalisti di mestiere