Se sei un ciclista abituato ad uscire in gruppo, quanto stai per leggere suonerà come la scoperta dell’acqua calda.
Forse sì.
Ma forse no.
L’uscita in gruppo che ti fa salire di livello è qualcosa che riguarda soprattutto i ciclisti abituati ad uscire in solitaria.
Ai lupi solitari, un po’ per scelta, un po’ per necessità, che macinano chilometri rifugiati nelle proprie emozioni e in quel bisogno viscerale di mettere in fila pensieri e preoccupazioni della vita moderna pedalando.
Anche di buona lena.
Insomma, se sei fra quelli a cui di rado capita di uscire in gruppo, ecco perché ogni tanto uscire in gruppo su strada è una cosa utile.
Oltre che piacevole e divertente.
Specialmente ora che di gare all’orizzonte non se ne vedranno per un bel po’.
Scegli il gruppo giusto
Punto primo: scegli un manipolo di ciclisti che siano almeno del tuo livello.
L’ideale è che siano un po’ più allenati di te, in modo che quell’uscita si trasformi in un allenamento molto proficuo per te.
Come individuarli?
Beh, puoi aiutarti con Strava e sui tempi che fanno su salite a te note.
Oppure, se sono così aperti da dirtelo, sul loro valore di watt per kg.
Una precisazione importante: se parliamo di gruppo non parliamo di 30 persone.
Anzi.
Per le uscite in bici ad andatura allegra è meglio non essere più di 6-7 persone ed è molto importante essere di un livello abbastanza omogeneo.
Scegli l’itinerario…
… ma lascia anche che siano loro a proportelo.
Magari un po’ più difficile di quello che tu avresti programmato.
Uscire dalla propria di zona di comfort è qualcosa di estremamente proficuo per la propria condizione fisica.
E’ qualcosa con la quale, in sostanza, ci si confronta in gara e in assenza di gare un’uscita in gruppo può essere un’alternativa molto valida.
Sei in gruppo, ma la strada non è la tua
Ecco, abbiamo parlato di gara, ma la strada, ricordatelo, è aperta a tutti e le tue velleità agonistiche vengono sempre dopo il codice della strada.
Tienilo bene a mente.
Quando sei a ruota...
...tieni sempre un occhio sulla strada davanti a te.
Stare ruota è quella piccola inevitabile complicazione insita nelle uscite in gruppo.
Il rischio di forature e cadute aumenta, tienilo a mente.
Quando sei in testa...
...sei tu che decidi la traiettoria e sei tu che devi segnalare ostacoli o potenziali pericoli a chi sta a ruota.
E' una responsabilità condivisa con tutti gli altri del gruppo.
Impara a riconoscere gli errori altrui
Stare a ruota di altri ciclisti può essere una bella lezione di ciclismo.
Puoi "leggere" il gesto atletico di chi ti sta davanti e paragonarlo al tuo in termini di cadenza, posizione del busto, fermezza delle spalle o del bacino e altri aspetti ancora.
E, magari, individuare comportamenti e strategie di pedalata non sempre vantaggiose.
Sì, è roba da esperti, ma è anche pedalando in gruppo che diventi un ciclista più esperto.
E più rispettoso.
Più versatile.
E con il tempo più capace.
Mica male, no?
Impara a tenere duro
Se fossi stato da solo su quella salita avresti tenuto un passo meno audace.
Lo sai bene.
Ma oggi sei con loro, con altri ciclisti, e all’inizio il tuo orgoglio ciclistico ti fa tenere duro, un po’ per non fare brutta figura, un po’ per vedere di cosa sono davvero capaci gli altri.
Ma con il trascorrere dei chilometri, l’orgoglio passa in secondo piano, aumenta la fatica e subentra il raziocinio, dicendoti:
“Tieni duro adesso per migliorare la tua condizione”
Cioè per fare quel salto di livello che tanto ricercavi.
Ma il raziocinio deve anche fare i conti con la tua capacità di sopportare la fatica.
E le gambe iniziano a fare male.
E inizi anche a pensare scuse e panzane per mollare a tornartene prima a casa:
“Scusate, oggi non sono nelle condizioni che avrei voluto. Vi lascio andare, così non vi rallento”.
Ma quando sarai lì, ad un passo dal mollare, pensa che, più o meno, anche i tuoi compagni di uscita stanno faticando e se continui a pensare di mollare, mollerai.
Pensa che ce la stai facendo e che a fine uscita sarai orgoglioso di te.
E lo saranno anche i tuoi compagni di uscita, che saranno pronti a riconoscerti onore per l’impegno.
In generale, insomma, in bici è sempre meglio non mollare.
Bene, anche se il ciclismo è uno sport individuale, è in squadra, in gruppo e in compagnia che si diventa spesso dei ciclisti migliori.
Quindi, cosa farai il prossimo weekend?
Qui altre Storie di Strada e qui altri consigli sulle uscite in gruppo
Uscire in bici in gruppo: 10 "regole" da seguire per divertirsi di più (e in sicurezza)
Condividi con
Tags
Sull'autore
Simone Lanciotti
Dalla Mtb, alla bici da strada, passando per una e-Mtb e se capita anche una gravel bike. La bicicletta è splendida in tutte le sue forme e su BiciDaStrada.it, di cui sono il fondatore e il direttore, ci concentriamo sulla tecnica, sulle emozioni, sui modi per migliorarsi e soprattutto sul divertimento. Quello che fa bene al cuore, alle gambe e alla mente. Pedali agganciati!