Valico di Santa Cristina. Montagna Pantani in una tappa con oltre 50 km di salita
Giovanni Bettini
Valico di Santa Cristina. Montagna Pantani in una tappa con oltre 50 km di salita
Giovanni Bettini
202 km, 5.250 metri di dislivello da Salò ad Aprica per la 16° tappa del Giro d'Italia dedicata alle strade e ai luoghi del vino Sforzato (Sforzato Wine Stage).
Gran finale con il Valico di Santa Cristina che verrà affrontato dal versante valtellinese di Tresenda.
51,6 i chilometri totali di salita.
L'altimetria prevede il passaggio sul Goletto di Cadino (19,9 km, pendenza media 6,2%), a seguire il Passo del Mortirolo dal versante di Monno (12,6 km, pendenza media 7,6%) e la salita di Teglio (5,6 km, pendenza media 8,2%).
Tre sono i precedenti di questo versante del Valico di Santa Cristina al Giro.
Nel 1991 (Tappa 15, Morbegno–Aprica) è Franco "coppino" Chioccioli a transitare per primo.
Nel 1994, in occasione della 15° tappa da Merano ad Aprica, è Marco Pantani a conquistare il GPM in una tappa che rimarrà per sempre impressa nella storia del ciclismo per quell'attacco, senza mai voltarsi indietro, a Miguel Indurain e Nelson "Cacaito" Rodriguez.
E sempre Pantani ritorna nel 1999, ma non in corsa perché il Santa Cristina è stato affrontato in quella maledetta tappa che prevedeva la partenza da Madonna di Campiglio. In quell'occasione fu lo spagnolo Roberto Heras ad imporsi.
Il Valico di Santa Cristina fa quindi parte della storia del Giro anche se di solito viene affrontato dopo la scalata del Mortirolo ovvero in senso contrario rispetto a quanto proposto da quest'edizione del Giro.
In questa edizione della Corsa Rosa è la Montagna Pantani: riconoscimento introdotto nel 2004 (Mortirolo, 1° Raffaele Illiano) per ricordare "Il Pirata". Si tratta di un GPM che non assegna punti per la Maglia Azzurra. Ogni anno RCS, in collaborazione con Banca Mediolanum sponsor ufficiale della Maglia, identifica una salita che grazie alle sue caratteristiche tecniche è in grado d'esaltare le doti di scalatore di un ciclista del gruppo.
Valico di Santa Cristina: i dettagli
13,5 km, 1.078 metri di dislivello, pendenza media dell'8%.
A Tresenda si percorre la SS 39. Due gallerie in rapida successione di 40 e 60 metri sono il prologo dell'ascesa. La strada è larga e le pendenze costanti sempre attorno al 7%.
Lasciato alle spalle il bivio per Stazzone si prosegue sulla SS 39 fino al chilometro 6,9. Svolta a sinistra, si abbandona la statale per proseguire in direzione Santa Cristina. Questo punto a quota 777 metri segna il cambio di passo.
La strada si restringe fino alla vetta e si infila nel bosco. Per arrivare al valico bisogna superare 6,6 km con pendenza media al 10,1%, con il picco massimo del 13% fissato tra il km 8 e 9. Tre gli strappi oltre l'11% con l'ultima rampa al 12,4%.
Pendenze dure, ma non impossibili, quelle su cui si fanno i distacchi.
Al GPM mancano 6,8 km all'arrivo.
A seguire picchiata verso Aprica, sede d’arrivo per la decima volta.
La prima 60 anni fa (1962): primo successo al Giro per Vittorio Adorni.
L’ultima è targata 2015: vittoria di Mikel Landa.
Orari TV
La tappa partirà da Salò alle 11:00.
L’arrivo è previsto tra le 16:49 e le 17:38.
La corsa sarà trasmessa in diretta integrale, a partire dalle 10:50, su Eurosport 2 ed Eurosport Player.
Su Rai Sport+ HD le trasmissioni inizieranno alle 10:15 con Aspettando il Giro. A seguire, alle 11:00, comincia Prima Diretta. Alle 14:00 è previsto il cambio di rete su Rai2 fino all’arrivo. Subito dopo il traguardo il consueto Processo alla Tappa.
Diretta integrale in streaming anche su GCN+ e Discovery+.
Per chi non potrà seguire la tappa in diretta, alle 20:00 su Rai Sport+ HD c’è la sintesi con Arriva il Giro, mentre la replica della parte finale della corsa si potrà rivedere su Eurosport 2 alle dalle 22:00 alle 23:00.
Per maggiori info sul Giro d’Italia 2022: giroditalia.it
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Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.