Viaggiare con la bici 2024: cicloturismo a + 35%, in controtendenza sul mercato della bici
Silvia Marcozzi
Viaggiare con la bici 2024: cicloturismo a + 35%, in controtendenza sul mercato della bici
Silvia Marcozzi
Lo scorso fine settimana lo spazio DumBO di Bologna ha ospitato l’edizione 2024 della Fiera del Cicloturismo.
La tre giorni, nata per far incontrare domanda e offerta del settore, offre la possibilità alle destinazioni turistiche di presentare la loro proposta ad un pubblico di cicloturisti esperti e di semplici appassionati aperti all’idea di trascorrere le loro prossime vacanze in bici.
Nella giornata di venerdì, riservata al Forum per gli operatori del settore, è stato presentato l’ultimo rapporto Isnart/Legambiente sui dati relativi al cicloturismo nell’ultimo anno “Viaggiare con la bici 2024”.
La quarta edizione del report, realizzato in collaborazione con Bikenomist, organizzatore della Fiera, restituisce un interessante ritratto del viaggiatore in bicicletta e dati significativi sulla diffusione del cicloturismo in Italia.
In netta controtendenza con la stagnazione dei consumi legati alla bici come prodotto, infatti, il dato più sorprendente che emerge dal report è il +35% fatto registrare dal comparto cicloturistico rispetto al 2022.
Mentre il mercato della bicicletta oggi è in difficoltà, il trend del cicloturismo sembra essersi consolidato con una crescita costante negli ultimi anni.
Per il 2023 si parla di più di 56 milioni di presenze, ovvero il 6,7% delle presenze complessive nel paese.
Il giro d’affari è di oltre 5,5 miliardi di euro, con una crescita del 19% anche rispetto al 2019, anno record del turismo italiano.
Viaggiare con la bici 2024: il ritratto del cicloviaggiatore
Come già emerso nei report precedenti, il cicloturista medio è un professionista, spesso un millennial che viaggia con in coppia o con gli amici, con reddito medio o medio-alto e una buona capacità di spesa. Spende infatti in media 95 euro al giorno (104,5 se straniero) contro i 59,6 euro del turista “normale” e resta in viaggio per periodi lunghi (la media è di 9,2 giorni).
I suoi interessi sono trasversali e se pedalare è la motivazione principale del viaggio per 7 cicloturisti su 10, la bici serve come mezzo per accedere ad altre esperienze. Dalle escursioni ad altre attività sportive, con una netta predilezione per l’offerta naturalistica e artistico-culturale e per l’enogastronomia locale. Il cicloturista è un potenziale cliente per molte diverse attività.
Consapevole e con un livello di istruzione medio-alta, organizza in genere le proprie vacanze raccogliendo informazioni in rete con particolare attenzione al livello dei servizi offerti. Per un cicloturista su 3 la manutenzione delle vie ciclabili prescelte è dunque un fattore determinante per la scelta, e il 22,4% ha optato per una nuova ciclovia.
Per 8,5 cicloturisti su 10 l’aspetto del traffico è cruciale nel determinare la destinazione, così come l’accessibilità di percorsi ciclabili (8 su 10). All’arrivo i servizi considerati essenziali sono la disponibilità di parcheggi protetti e la sicurezza, insieme all’assistenza tecnica.
Il ruolo determinante dei servizi
Si comprende quindi l’importanza di avere a disposizione servizi sempre più specializzati, sicuramente in crescita in numerose destinazioni, che la Fiera stessa ha contribuito a promuovere.
Si tratta però di una crescita “a macchia di leopardo”, che segue la definizione di “rivoluzione gentile e disordinata” della ciclabilità data da Sebastiano Venneri di Legambiente. Promotore di quella che definisce la “via italiana al cicloturismo”, che sfrutta la fitta rete di vie secondarie e ferrovie dismesse già presenti nel paese, Venneri ha lanciato dal palco bolognese della Fiera un messaggio importante.
Bici come prodotto VS bici come esperienza
A fronte di numeri in crescita che parlano di un’economia della bici diversa da quella a cui noi media per primi siamo abituati a pensare e di un potenziale ancora tutto da sfruttare, quello che appare fondamentale è promuovere l’uso della bici prima ancora del prodotto bici.
Guardando a quello che determina le scelte di chi usa la bici appare chiaro che le infrastrutture (leggi strade e vie ciclabili prima di tutto), la sicurezza ed i servizi sono gli aspetti su cui investire per sostenere questa crescita.
Più persone in bici significa inevitabilmente nel tempo più bici vendute. Il cicloturista che quest’anno noleggia l’anno prossimo acquisterà, mentre quello che ha scoperto la bici per viaggiare diventerà un ciclista sportivo e così via.
Abbiamo più volte parlato sulle nostre pagine di mercato della bici in crisi e delle possibili strategie per rilanciarlo. E se la soluzione fosse fuori dal mercato bici, dove non si occupa ancora di prodotto ma di servizio?
Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento QUI trovate il report completo “Viaggiare con la bici 2024”.
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Sull'autore
Silvia Marcozzi
Vivo da sempre in equilibrio tra l’amore per lo studio e le parole - ho due lauree in lettere e un dottorato in lingue - e il bisogno di vivere e fare sport all’aperto. Mi sono occupata a lungo di libri e di eventi. Dieci anni fa sono salita su una bici da corsa e non sono più scesa, divertendomi ogni tanto a correre qualche granfondo. Da poco ho scoperto il vasto mondo dell’off-road, dal gravel alla Mtb passando per le e-Mtb, e ho definitivamente capito che la mia sarà sempre più una vita a pedali.