Dopo quasi un mese e mezzo è arrivato finalmente il momento di tornare in sella.
E ho deciso di farlo con l’unico mezzo che riesce ad unire le mie grandi passioni ciclistiche: la Mtb e la bici da strada.
Sto parlando della bici gravel.
E siccome per troppo tempo l’ho dovuta tenere parcheggiata, linda e pinta, insieme alle altre bici, appena ho avuto il via libera dal medico ho deciso che era arrivato il suo momento.
Prima, però, le ho cambiato la sella, montando la Selle Italia Novus Boost Gravel Tech Superflow, ovvero un modello pensato proprio per questa tipologia di bici.
Ho dovuto attendere un po’ prima di salirci sopra, ma giovedì scorso ci sono riuscito…
Il pomeriggio di qualche giorno fa
Clima da estate piena.
E ripenso a quel 16 maggio, quando ero uscito in bici chiedendomi se indossare la giacca oppure no.
Da quel giorno il mio "tempo ciclistico" si è fermato ed è ricominciato in un’altra stagione proprio qualche giorno fa.
Ma guardiamo avanti.
E mi trovo con gli occhi che sfidano il bagliore dello sterrato d’estate.
Con gambe che, tutto sommato, girano abbastanza bene.
Con braccia e viso con qualche rotondità in più.
E le gambe stesse praticamente senza abbronzatura.
Ma ci sta.
La Specialized Diverge (qui il test della versione S-Works) fornitami da Sram Europe con il nuovo gruppo Force eTap AXS è un oggetto davvero particolare.
Le ruote 650b Plus con gomme WTB Byway da 47 mm di sezione (misurati sono 49 mm) mi lasciano pensare.
Ma sono qui su questa strada bianca proprio per capirle.
In fondo il diametro è praticamente il medesimo: 650b significa 27,5” contro i canonici 28” di una ruota da strada.
Quel mezzo pollice di differenza si traduce in 1,27 cm di gomma in più sulla spalla del copertone.
Cioè, il copertone è più alto e, quindi, più capace di assorbire.
Il volume d’aria al suo interno è maggiore.
Pressione?
Non so bene, ma parto con 4 bar dietro e 3,5 davanti, per evitare che quando sono su asfalto la gomma diventi troppo difficile da far rotolare.
In offroad è impegnativa e decido di sgonfiarle un po’.
Il grip di cui non è capace il battistrada (praticamente liscio al centro) viene in parte ottenuto dalla maggiore impronta a terra della gomma.
E il risultato non è male, ma richiede perizia in curva.
Quella seduta così fuori dal comune
Ma la prima cosa che mi colpisce è la seduta.
In particolare, il suo comfort.
Merito delle gomme 650b da 47 mm?
Merito del sistema Future Shock della Diverge?
Merito della Selle Italia Novus?
Certamente dalla combinazione di tutti questi elementi, ma la sella, quando si sta seduti, riduce fortemente tantissime sollecitazioni che la gomma posteriore non riesce a smorzare.
Mi è bastato affondare il dito sull’imbottitura della sella per capirlo.
Davvero morbida.
Adesso, seduto sopra, sembra di avere la gomma posteriore sgonfia.
Ma non solo: appena ho iniziato a pedalare ho solo dovuto aggiustare l’inclinazione e l’altezza della sella.
Cioè, normale amministrazione.
E in oltre 15 anni di attività di tester ho imparato ad “ascoltare” le prime sensazioni che una sella mi dà: se va bene sin da subito veramente di rado mi è capitato di trovarmi male poi.
Ben fatto, Selle Italia.
Continuo a pedalare su questa magnifica strada sterrata, in direzione Vallepietra.
La salita offroad ti castiga
O forse dovrei dire mi castiga.
Le gambe hanno perso molta della loro forza e quando mi trovo in salita offroad devo restare seduto e spingere sui pedali.
Questa situazione, però, mi fa conoscere un altro aspetto della Novus Boost Gravel Tech Superflow: la comodità della punta.
Che è stata pensata con un profilo ricurvo verso il basso e con una imbottitura consistente proprio per queste situazioni.
La bruschezza dell’offroad viene in parte mitigata proprio da questo dettaglio.
Per avere più grip, però, mi fermo di nuovo e sgonfio ancora di un pelo la gomma posteriore.
Dovrei essere a 3,5 bar ora dietro e poco sopra i 3 davanti.
Davanti c’è anche il Future Shock, che fa davvero un bel lavoro.
La posizione cambia di continuo
Non c’è situazioni migliore di una strada sterrata con saliscendi continui per capire le virtù di una sella.
La posizione del corpo, infatti, cambia di continuo, fra salita, discesa e curva.
E la facilità con la quale si riesce ad avanzare, arretrare e a spostare di lato il punto di contatto del bacino con la sella la dice lunga su quanto bene una sella funzioni.
Ebbene, la Selle Italia Novus Boost Gravel Tech Superflow fa davvero un bel lavoro, almeno per la mia anatomia.
Ecco, se cercate dei parametri di valutazione di una sella per bici gravel provate a verificare proprio la facilità con la quale vi lascia fare questi spostamenti durante la guida.
La strada sterrata, una felice concessione
Forse accade anche a voi.
Se siete dei ciclisti e lo siete da anni e per vocazione naturale, il meteo e le stagioni cambiano solo quando le percepite in bicicletta.
L’inverno arriva quando senti che fa freddo e che non riesci a scaldarti con quella poca roba che hai indosso.
E l’estate è quel momento in cui odii anche quel sottile strato di abbigliamento che hai sopra la pelle.
Nel mezzo ci sono autunno e primavera, ovvero esperienza, cautela e un po’ di fortuna nell’indovinare l’abbigliamento.
Per me giovedì scorso è arrivata l’estate.
E me ne sono accorto dal calore e dalla luce che lo sterrato mi rimbalzava addosso.
«Finalmente» ho detto.
Finalmente posso tornare a pedalare.
Finalmente sono tornato sullo sterrato e finalmente tornerò presto anche su asfalto.
Ma l’andatura che la gravel bike ti impone e ti suggerisce allo stesso tempo ti fa vivere la bicicletta in un modo diverso.
Non sei catturato dalla velocità e dal desiderio di andare più veloce.
E nemmeno sei impegnato nella guida come accade con la mountain bike.
Sei lì, in mezzo alla natura, su una strada bianca che sembra l’unica concessione che la natura, qui, abbia fatto all’uomo.
Sei un ospite temporaneo e, dove ho pedalato io, anche fortunato, per il silenzio, la pace e lo scenario intorno a me.
Le conclusioni di un rapido viaggio
Bene, se la mia uscita del ritorno in bici è andata così meravigliosamente è perché tutto ha funzionato a dovere.
La sella, in particolare, ossia l’osservata speciale di questa uscita, ha fatto sì che la sua vocazione cicloturistica rendesse questa uscita particolarmente facile e piacevole.
Continuerò ad usarla per proseguire il test del gruppo Sram Force eTap AXS e di questa Specialized Diverge così particolare.
Sebbene in assoluto non sia leggera (261 gr in versione L3), la Selle Italia Novus Boost Gravel Tech Superflow fa un lavoro grandioso e, a giudicare dalla morbidezza e dalla forma dello scafo, è una sella con la quale quasi certamente molti di voi andranno d’accordo.
Il prezzo è relativamente impegnativo, 169,90€, ma si tratta di una sella di alto livello, fatta in Italia e con un’attenzione al dettaglio fuori dal comune.
Insomma, un prodotto degno di Selle Italia.
Questo insolito test si conclude qui, ma su quella bici c’è ancora molto da dire, quindi restate connessi…
Buon estate e buone pedalate a tutti, su qualunque terreno e a qualunque velocità!
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Per informazioni SelleItalia.com/it
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Dalla Mtb, alla bici da strada, passando per una e-Mtb e se capita anche una gravel bike. La bicicletta è splendida in tutte le sue forme e su BiciDaStrada.it, di cui sono il fondatore e il direttore, ci concentriamo sulla tecnica, sulle emozioni, sui modi per migliorarsi e soprattutto sul divertimento. Quello che fa bene al cuore, alle gambe e alla mente. Pedali agganciati!