SHORT TEST - Tre giorni di Gravel a Barcellona con la Basso Palta

Daniele Concordia
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SHORT TEST - Tre giorni di Gravel a Barcellona con la Basso Palta

Daniele Concordia
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La Basso Palta è la gravel bike di punta del marchio veneto, che da sempre è un punto di riferimento per le bici da strada made in Italy. Ma Basso ha dalla sua parte lo stretto contatto con Lee Cougan, il lato offroad dell'azienda e questa “contaminazione” tra i due mondi ha portato ad un risultato unico: la Palta!

Basso Palta





Con questa gravel bike, Basso lancia un segnale importante, puntando sia sull'estetica, ma anche e soprattutto sulla funzionalità, per diversi motivi che andremo a vedere più avanti.
In sostanza, la Basso Palta non è una semplice gravel, è molto di più, lo abbiamo provato sulla nostra pelle, testandola per tre giorni sugli sterrati di Barcellona e dintorni.

Basso Palta

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Prima di entrare nei dettagli, rivivete con noi i momenti salienti di questa esperienza:

La filosofia
Iniziamo dal nome: cosa significa “Palta”? In dialetto veneto sta a significare “fango”, “fanghiglia”, “pantano”... Insomma, già da questo si capisce che Basso ha voluto dare prima di tutto una propria identità alla propria gravel bike, togliendo addirittura la scritta sull'obliquo e facendo spazio alla parola “Palta”.

Basso Palta

Il telaio della Basso Palta è un monoscocca nel quale vengono impiegate diversi tipi di fibre e laminazioni per offrire rigidità e flessibilità nei punti strategici.
E' progettato e realizzato completamente in Italia, inclusa la verniciatura, che per il 2020 include quattro tinte “di tendenza”: Palta Siena Terra, Palta Emerald Green, Palta Grape e Palta Purple Label.

Basso Palta

Palta Siena Terra con parafanghi "MudFest Kit"

Basso Palta

Palta Emerald Green

Basso Palta

Palta Grape

Basso Palta

Palta Purple Label

Nello specifico, la bici nera e grigia che abbiamo utilizzato a Barcellona non era in colorazione 2020.

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La colorazione della bici da noi utilizzata a Barcellona non sarà disponibile nel 2020

Oltre alla propria identità, il marchio veneto ha voluto proporre una bici che mantenesse le linee “racing” acquistando però quel comfort e quella scorrevolezza che su una gravel bike sono indispensabili.
Per ottenere questo risultato ha lavorato non solo sulla disposizione delle fibre, ma anche sulle geometrie e su alcune soluzioni tecniche semplici ma funzionali.

Basso Palta

Basso Palta



Funzionalmente bella
Il principio di Basso è stato proprio quello: l'occhio vuole sempre la sua parte e l'obiettivo primario era mantenere un look accattivante, migliorando però il comfort.

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Per questo motivo, le geometrie della Basso Palta sono specifiche a seconda della taglia, proprio per mantenere le giuste proporzioni ed evitare adattamenti sui componenti (attacchi manubrio ultra negativi, fuorisella eccessivi o troppo ridotti e così via...).
In particolare, lo sterzo è piuttosto compatto su tutte le taglie, ma in dotazione con il telaio viene fornito un kit “Endurance Pack”, ossia uno spessore di 2 centimetri (disponibile anche nello stesso colore del telaio) da inserire sotto l'attacco manubrio all'occorrenza. In questo modo, chiunque può personalizzare la posizione mantenendo un look gradevole.

Basso Palta

Questo escamotage è stato studiato anche per chi vuole utilizzare la bici nel ciclocross, disciplina che di solito richiede un assetto più racing. La Palta, infatti, è omologata dall'UCI per svolgere questo tipo di competizioni.

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Parlando di angoli, anche questi variano in base alla taglia. Ad esempio, sulla taglia M abbiamo uno sterzo di 70 gradi ed un piantone di 74 gradi, mentre sulla S lo sterzo è di 69,5 gradi e il piantone è di 74,5 gradi. Discorso inverso sulle taglie più grandi. A proposito di taglie, queste sono ben 5 e vanno dalla XS alla XL.
Ecco le geometrie complete:

Basso Palta

Dalla tabella si notano la lunghezza del carro (43 centimetri su tutte le taglie) e il passo abbastanza generosi, studiati proprio per migliorare il comfort sui terreni accidentati.

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E per lo stesso motivo, anche il design di forcella e reggisella sono stati rivisti.
Nello specifico, la forcella ha una forma leggermente curva, che le permette di flettere laddove serve, senza però perdere la precisione e le reattività nei rilanci e su asfalto.

Basso Palta

Il reggisella ha un morsetto a scomparsa, con un inserto in gomma dura nella parte posteriore che permette al tubo (anch'esso in fibra) di assorbire meglio le vibrazioni quando si pedala da seduti.

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Sempre per motivi di comfort, il telaio della Basso Palta è studiato per ospitare coperture fino ai 42 mm di sezione, che permettono di utilizzare delle pressioni più basse e migliorano il feeling sullo sterrato.

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Allestimenti ad hoc
Sono quattro i modelli Basso Palta 2020 disponibili, ai quali si aggiunge l'opzione kit telaio che costa 1990€ ed include anche la forcella, il reggisella, la serie sterzo e l'attacco manubrio.

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Per quanto riguarda i montaggi delle bici complete, due presentano un gruppo Shimano (Grx Di2 e Grx meccanico), sulle altre troviamo dei gruppi Sram Force e Rival (meccanici).
Tutti i gruppi al momento sono monocorona, con corona anteriore da 42 denti e pacchi pignoni 11-42 (Shimano) e 11-36 o 11-42 (Sram).
A breve, comunque, sarà disponibile anche la versione con doppia anteriore.

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Su tutti i modelli si può scegliere tra ruote in carbonio e ruote in alluminio Microtech, marchio di Basso. Nello specifico le ruote sono le MR38 Disc Clincher (carbon) o le MCT Disc Clincher (alluminio) ed ovviamente in base alla scelta cambia anche il prezzo.
Chi acquista la Barro Palta può avere in dotazione anche il “MudFest Kit”, ossia due piccoli paraschizzi (anteriore e posteriore) da montare nelle giornate piovose o fangose.
Ecco i prezzi dei vari modelli Basso Palta:

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In salita
Andiamo al dunque, parlando delle sensazioni e iniziamo dalla salita.
Come si comporta la Basso Palta quando la strada sale?
A Barcellona abbiamo avuto modo di provarla sia su fondo asfaltato/cementato, sia su sterrato, più o meno sconnesso.

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La sensazione su asfalto non è molto distante da quella che si ha su una bici da strada, sia come posizione, sia come scorrevolezza. C'è da dire, inoltre, che sulla bici a nostra disposizione era montato lo spessore “Endurance Pack”, togliendolo, l'impostazione in sella sarebbe stata ancora più da salita.

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A Barcellona abbiamo utilizzato anche le borse Evoc da bike packing, accessori molto utili per chi ama viaggiare in bici. Nonostante l'assetto non proprio corsaiolo, la bici ha offerto delle ottime prestazioni in salita.

La spinta della gamba sull'asse del pedale è molto efficace grazie al piantone piuttosto verticale, un dettaglio che ho apprezzato parecchio soprattutto nei tratti più ripidi.
Ovviamente, il peso è leggermente superiore a quello di una bici road (anche se al momento non abbiamo dati reali su questo valore), ma la reattività del telaio e le geometrie ben studiate permettono di affrontare salite di ogni tipo senza sentirsi mai a disagio.

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Stesso discorso sul fondo sterrato, dove il carro leggermente più lungo offre sicuramente più grip e stabilità al posteriore, oltre alla possibilità di montare gomme di ampia sezione, che amplificano ancora di più queste sensazioni positive.
I rapporti di serie vanno bene un po' ovunque, a patto di essere mediamente allenati. Chi ha una condizione precaria potrebbe optare per una corona anteriore da 40 denti.

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In discesa
Come dicevo all'inizio, l'animo “racing” che la Basso Palta mostra in salita, sembra nascondersi quando arriva la discesa.
Nonostante la posizione sia abbastanza corsaiola, quando la strada scende la bici offre una grande sensazione di sicurezza, soprattutto sul fondo sterrato.

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Nei tre giorni di gravel riding in Spagna non ho mai avvertito la sensazione di precarietà, ne ho preso “jolly” particolari, e dire che abbiamo percorso sterrati e sentieri al limite della Mtb. Insomma, l'abbiamo provata come si deve...
Merito delle geometrie, sì, ma anche delle soluzioni tecniche come la forcella “flex”. Avevo provato altre gravel prima dei questa Basso e in ogni caso, sui tratti più sconnessi, sono stato costretto a tirare i remi in barca per le vibrazioni eccessive.

Basso Palta

Ecco, con la Palta non è successo, anzi, la bici invitava a mollare i freni proprio perché telaio e forcella filtrano in modo eccellente le sconnessioni del terreno.
Di grande aiuto sono anche i freni a disco Shimano GRX, che come potenza si avvicinano molto agli impianti da Mtb e inoltre hanno delle leve ergonomiche che si impugnano bene anche nei tratti più impegnativi.

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Restando sullo Shimano GRX, in discesa ho apprezzato anche la silenziosità dell'intero sistema, dovuta principalmente anche alla frizione Shadow RD+ presente sul cambio, ma anche alla guarnitura monocorona che rende il tutto più “snello” e funzionale.
L'insieme di tutte queste sensazioni mi portano ad affermare che al momento, la Basso Palta, sia una tra le gravel bike più performanti in discesa.

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Nel pedalato
Il telaio della Basso Palta è abbastanza compatto e questo permette a chiunque di trovare una giusta posizione, ma anche di districarsi bene nei sentierini stretti e lenti.
Allo stesso tempo, però, il passo non troppo contenuto conferisce stabilità e “compliance” sul veloce.

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Nei tre giorni di riding a Barcellona abbiamo percorso anche tratti asfaltati in pianura e vi assicuro che arrivare ai 50 all'ora non è per niente complicato, soprattutto se si scelgono delle gomme semislick come le Vittoria Terreno Dry da 38 mm che ho utilizzato sulla Palta a mia disposizione.

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Le gomme Vittoria Terreno Dry hanno dimostrato tanta scorrevolezza sui fondi battuti, ma anche un ottimo grip in curva grazie ai tasselli laterali più pronunciati.

A proposito, queste gomme erano montate su dei cerchi Hunt in alluminio con canale interno di 25 mm, non di serie sulla Palta 2020, ma che non hanno mai mostrato segni di cedimento. Durante il giro sono arrivato anche ad utilizzare delle pressioni di 2 bar davanti e 2,5 bar dietro, che hanno contribuito a migliorare il comfort ed il grip.

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Sulle bici test erano montati dei cerchi Hunt, mentre sui modelli di serie nel 2020 saranno presenti ruote Microtech.

Sul fondo irregolare si può contare anche sull'inserto in gomma posizionato strategicamente nella zona posteriore del tubo reggisella: una soluzione semplice, economica, ma allo stesso tempo molto utile per assorbire ancora meglio le vibrazioni.
E nel pedalato mi è piaciuta anche l'impugnatura delle leve cambio Shimano GRX, che offrono una superficie d'appoggio molto ampia ed un bel grip in ogni situazione.

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In conclusione
La Basso Palta è una gravel bike molto versatile e “camaleontica”.
Cambia carattere a seconda del terreno che si trova sotto le ruote e regala belle soddisfazioni un po' ovunque.

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Al parco Tibidabo di Barcellona (in notturna)

Su asfalto è veloce (quasi) come una bici da strada, su sterrato assomiglia ad una Mtb e questo pone veramente pochi limiti.
Valutando le caratteristiche, osservando i prezzi (che non sono “stellari”), la vasta scelta di taglie, allestimenti e colorazioni, ci sentiamo di dire che la Basso Palta potrebbe essere sicuramente una valida alternativa per gli amanti del gravel che cercano un mezzo divertente e per niente banale.

Basso Palta

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Qui tutti gli articoli che parlano di Basso.

Per informazioni BassoBikes.com

Qui trovate maggiori informazioni sugli accessori utilizzati:




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Sull'autore
Daniele Concordia

Ciao, sono Daniele Concordia, biker di nascita ma occasionalmente anche stradista. Corro in Mtb da molti anni, ma ho corso anche su strada da Juniores e U23. Scrivo prevalentemente su MtbCult.it, ma qui sotto troverete anche i miei articoli su BiciDaStrada.it. Qui tutti i miei articoli pubblicati su MtbCult: https://www.bicidastrada.it/chi-siamo/daniele-concordia/

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