Vollering contro Niewiadoma. Con Pauliena Rooijakkers a farę da terzo incomodo, in lizza per la vittoria finale fino agli ultimi metri. Si può sintetizzare così l’ultima tappa del Tour de France Femmes 2024. Una frazione durissima, che ha reso la lotta per la generale incerta fino agli ultimi metri, con le tre a contendersi il podio che hanno pedalato a tutta per oltre 50 chilometri e che merita un'analisi dati approfondita.
Vollering doveva recuperare il tempo perso nella caduta della quinta tappa e partiva con un ritardo di 1:15”, addirittura 8a nella classifica generale.
L’olandese, vincitrice del Tour nel 2023, ha cercato di far saltare il banco partendo da lontano, già sul Col du Glandon, quando mancavano oltre 53 km all’arrivo. Solo Cavallar e Rooijakkers sono riuscite a seguirla. Niewiadoma ha proseguito col suo passo, senza però andare alla deriva.
Col du Glandon: i dati di Vollering, Cavallar e Rooijakkers
L’intera salita del Col du Glandon misura 19,7 chilometri con una pendenza media del 7,2%, ma nella parte centrale ha un paio di chilometri in falsopiano.
Gli ultimi 9,7 km sono i più duri, con diversi tratti sopra il 10% e una media dell’8,3%.
Vollering, Cavallar e Rooijakkers hanno percorso l’intera salita in un’ora e 6 minuti, ma il dato più interessante è quello che riguarda gli ultimi 9,7 km.
Le prime tre hanno impiegato 35 minuti, salendo ad una velocità media di 16,6 km/h, con una VAM di 1.386 m/h, guadagnano 57 secondi sul gruppetto della Niewiadoma.
Sarah Gigante ha impiegato un minuto in più rispetto a Demi Vollering, con una potenza di circa 4,7 w/kg. Per le prime tre, dunque, possiamo stimare circa 5 watt/kg sui 35 minuti. Un valore di assoluto rilievo in ambito femminile, anche tenendo conto dell’alta quota del Col du Glandon, ma leggermente inferiore alla straordinaria prestazione mostrata dall’olandese l’anno scorso sul Tourmalet.
La Vollering ha affrontato fortissimo anche la discesa, staccando la Cavallar e portando il suo vantaggio sulla Niewiadoma a 1:13”. A questo punto l’inerzia della corsa sembrava a favore di Demi Vollering, ma le cose sono cambiate nel tratto di pianura prima dell’Alpe d’Huez: Lucinda Brand (Lidl Trek), rientrata sul gruppo della Niewiadoma, ha tirato a tutta per la compagna Gaia Realini, riducendo lo svantaggio ai piedi della salita finale a soli 43”. E in questo tratto la Vollering ha speso molto più della Niewiadoma, una differenza che poi si farà sentire sulla salita finale.
Vollering contro Niewiadoma: i dati dell’Alpe d’Huez
Le atlete sono arrivate ai piedi dell’Alpe d’Huez dopo aver speso già molte energie e in pratica hanno affrontato una sorta di cronoscalata.
Con la differenza che Vollering non è mai riuscita a staccare Pauliena Rooijakkers, pure lei in lotta per la vittoria finale, e forse questo non le ha permesso di salire davvero a tutta, come invece ha fatto la maglia gialla. I 4 secondi di differenza finali potrebbero stare anche in questo dettaglio, oltre che nella maggiore fatica accumulata da Demi Vollering nel tratto di pianura e nella difesa strenua di Katarzyna Niewiadoma, che sull'Alpe d'Huez ha realizzato una prestazione decisamente migliore rispetto a quella del Glandon.
Secondo i dati ufficiali l’Alpe d’Huez misura 13,8 km all’8,1%. Vi ricordiamo che il record tra gli uomini è ancora di Marco Pantani, con 36:40” fatto registrare nel 1995, ma non ha molto senso fare paragoni con questo tempo.
Per analizzare la prestazione abbiamo fatto riferimento ad uno dei segmenti Strava che più si avvicinano ai dati ufficiali.
Nei primi 5 chilometri la Vollering ha riguadagnato qualche secondo salendo ad una media di 15,6Km/h contro i 15,2 km/h della Niewiadoma, ma poi il distacco si è stabilizzato.
Vollering ha concluso la scalata dell’Alpe d’Huez in 49:47”, con una velocità media di 16,7 km/h e una VAM di 1.334 m/h. Facendo sempre riferimento ai dati di potenza di Sarah Gigante, Vollering e Rooijakkers (staccata solo nei metri finali), sono salite a circa 4,9 w/kg, in linea con quanto espresso nella seconda parte del Glandon, ma per uno sforzo 15 minuti più lungo.
Una prestazione di grande spessore, anche se non sensazionale per Demi Vollering, ma influenzata dal grande dispendio energetico delle fasi precedenti della tappa. Il record femminile rimane dell’inglese Illi Gardner, con 46:33”, che però è stato realizzato in allenamento e dunque non è realmente paragonabile alla prestazione della Vollering.
Foto d'apertura A.S.O._Thomas_Maheux
Condividi con
Tags
Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.