«Al momento è solo un progetto d'integrazione del ciclocomputer nel manubrio per ridurre la resistenza aerodinamica e migliorare le prestazioni». Risponde così
Un design che stuzzica la fantasia perché mai un'azienda produttrice di dispositivi elettronici per il ciclismo ha osato tanto al punto da progettare un'intero manubrio.
Hinloopen (foto sotto) mette così le cose in chiaro: «Sono un fan di Wahoo così ho cercato di mettere a frutto le mie competenze nel settore proponendo un progetto di design più completo. Non c'è nessun legame con l'Azienda e non c'è l'intenzione di mettere in produzione questo componente: è solo un mio personale esercizio».
Al momento aggiungiamo noi...
Perché Jochem Hinloopen è un profilo ben noto alle aziende del settore.
Tre anni ed undici mesi spesi in BMC, tra il 2016 ed il 2020, al fianco di Torgny Fjeldskaar al tempo R&D Manager dell'azienda elvetica. Un binomio che ha contribuito a trasferire in BMC concetti e linee provenienti dal settore automotive.
Jochem ha declinato questo visione in particolare nelle piattaforme Teammachine SLR01, SLR MPC and SLR: modelli che sono stati creati sotto la sua supervisione.
Senza contare tutti gli altri progetti a cui Jochem ha preso parte anche in ambito Mtb.
Oltre a lavorare come docente universitario Hinloopen continua a collaborare con BMC ed altre aziende del comparto ciclo ed ha avviato una piccola attività di progettazione, stampa e vendita di accessori stampati in 3D: hinloopen.bike.
Ecco perché i confini di questa anteprima potrebbero essere molto labili.
Il manubrio come esoscheletro
Nel design del Wahoo Elemnt Bar proposto da Hinloopen c'è una nuova visione del manubrio integrato che non è più un componente fine a se stesso dove viene installato un supporto che a sua volta permette l'alloggiamento di un ciclocomputer.
L'unità ed i suoi pulsanti (ad oggi identici a quelli dei modelli Bolt V2 e Roam V2) sono tutt'uno con il manubrio.
Sul lato inferiore una porta di ricarica USB-C rivestita da una cover dotata di grado di protezione IP67.
Dietro a questa interfaccia un supporto in pieno stile GoPro che può essere destinato al montaggio di una luce, di una dash cam o di un sensore in grado di elaborare in tempo reale la resistenza aerodinamica.
Il profilo dell'attacco presenta linee morbide che diventano più nette solo nella zona posteriore in prossimità del morsetto.
La sezione della barra superiore è a coda tronca e richiama principi e forme ben noti.
Passaggio cavi completamente interno secondo il sistema DCR messo a punto da Deda sul manubrio Alanera. QUI tutti i dettagli.
Un progetto che è e rimarrà di nicchia. Di sicuro un tentativo estremo di esplorare il futuro.
In compagnia di Wahoo?
Per maggiori informazioni: hinloopen.design
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Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.